Essere se stessi, oggi, è tutt’altro che semplice. Avere una voce fuori dal coro e seguire fortemente solo la propria guida interiore è scomodo e sconveniente. Si viene additati come strani, poco affidabili, teste calde e cani sciolti. L’omologazione che oggi contraddistingue la nostra società ha creato un esercito di replicanti e di menti facilmente controllabili. E’ come se qualcuno, dall’alto, azionasse il telecomando e decidesse di far fare cosa a chi. E questo vale per tutto, la moda, la spiritualità, la sessualità e persino l’alimentazione.
Un esercito di persone addestrate a non pensare più con la loro testa ma con quella del branco, a scegliere in base alla tendenze collettive e non più in base al sentire personale, a spegnere l’interruttore della propria personalità e unicità a favore di una triste e grigia omologazione .
La catena di supermercati tedesca Edeka, famosa per i suoi spot creativi, ha lanciato una campagna contro l’omologazione alimentare che , vuoi per comodità, vuoi per pigrizia o semplicemente per scelta (indotta), ha provocato negli anni un aumento esponenziale dell’obesità sia negli adulti che nei bambini.
Lo spot racconta di un bambino che ha un sogno, quello di volare, impedito da un “peso” eccessivo, dato dalla sua stazza fisica, amorevolmente nutrita da mappazzoni cosmici sempre uguali. Una famiglia obesa, che abita in una città obesa, dove anche i cani sono obesi e dove tutti mangiano sempre la stessa cosa, come un esercito di bravi soldatini.
Ma quando il perché è forte, il come si trova sempre. Il piccolo voleva spiccare il suo volo, e nonostante diversi tentativi falliti e una certa frustrazione nel sentirsi deriso da tutti per la sua audacia nel voler fare qualcosa di diverso, alla fine realizza il suo sogno.
La metafora dello spot richiama proprio la felicità nel veder raggiunto un obiettivo che si credeva inizialmente impossibile, in questo caso volare. L’obesità è una “malattia” da cui si può guarire, con sacrifici certo, e con una buona dose di volontà e amore per se stessi, uniti alla certezza che possiamo raggiungere obiettivi che pensavamo fuori dalla nostra portata.
Non a caso lo spot si chiama “EatKarus”, che unisce la parola “eat”, mangiare, a “Karus”, il mito di “Icaro”, che costruì insieme al padre delle ali per scappare dalla prigione in cui erano stati rinchiusi dal re Minosse.
Il bambino dello spot, dopo aver fallito diverse volte a causa del suo peso, capisce osservando un uccellino che forse il segreto era in quello che mangiava. Inizia così a cambiare alimentazione, a perdere peso e ad alleggerirsi, fino a quando riesce a realizzare il suo sogno di volare con le ali di carta che aveva costruito nel frattempo.
Cosa insegna questo video dolce e forte allo stesso tempo?
Che dobbiamo liberarci dalle cattive abitudini che appesantiscono la nostra vita, svincolarci dai condizionamenti che ci impediscono di essere la migliore versione di noi stessi e spiccare il nostro volo verso i sogni che aspettano solo di essere realizzati.
Chi dirà che siamo folli o che non ce la faremo mai è perché loro per primi sono dei falliti, e siccome sanno di non avere la forza e la capacità di raggiungere un obiettivo dicono a noi che non siamo capaci e che non ce la faremo mai.
Teniamo per noi i nostri sogni e facciamo ogni giorno un piccolo passo verso la realizzazione dei nostri desideri, condividendo solo il risultato, così saremo certi che nessuno tenterà di boicottarci.
Lo slogan dello spot dice: “ Mangia come vuoi essere”
Lo slogan della vita dice: “ Vivi come vuoi essere”.
Love and gratitude…