Vita in India
“Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”.
Cosa intende dire Sant’Agostino con questa illuminata frase? Forse semplicemente che chi non si sposta mai ha un’idea a una sola prospettiva del concetto di normalità, quello che gli deriva dalla propria terra, dal proprio bagaglio di stili e consuetudini.
La normalità è “condizione riconducibile alla consuetudine, o alla generalità interpretata come regolarità e ordine”.
Concetto quanto mai ondivago se messo in relazione al concetto di mondo.
Ogni angolo del mondo ha la propria normalità.
In Cina i poliziotti sempre più spesso usano le anatre al posto dei cani per la loro aggressività.
In Inghilterra il gesto di vittoria fatto con le dita, con il palmo rivolto verso la propria persona, significa vai a quel paese.
In Argentina il ritardo definito in Europa “la cortesia del Re” è molto chic, inoltre è segno di premura verso il padrone di casa.
In Svezia non si fa cin cin con i bicchieri ma con un bell’applauso.
Indian normalcy
In India nulla è tanto assurdo da non trovare cittadinanza. Ad esempio i pulitori d’orecchie, posizionati ai lati delle strade, costituiscono una vera categoria professionale.
Oltre ai pulitori d’orecchie anche i barbieri hanno l’abitudine di proporre i loro servizi ai lati della strada
Usanze che filtrate dal nostro occhio e attraverso la lente delle nostre abitudine appaiono quanto meno bizzarre, fanno parte della quotidianità del paese.
India: 5 usanze bizzarre
Hennè: è usuale vedere uomini e donne indiani dai capelli tinti con l’hennè, al colore rosso si attribuisce fortuna, è quello dominante nelle decorazioni dei matrimoni.
Gli uomini si tingono con l’hennè capelli e baffi, la gradazione di rosso dipende dal tempo di posa.
Pipì en plein air
In India è abitudine diffusa farè pipì en plein air, ai lati delle strade, il Governo diffida le donne dall’unirsi in matrimonio con chi non ha servizi igienici nella propria abitazione.
Gli uomini indiani spesso si lasciano crescere lunghi baffi in segno di virilità
gli amici in giovane età girano però per le strade mano nella mano, in un simbolico gesto di affetto e fratellanza.
La mucca è animale sacro e ovviamente non finisce sulla tavola degli indiani, il suo sterco è usato per edificare casa e come combustibile.
I denti indiani assumono spesso una colorazione rossastra come fossero insanguinati. Amici di Dracula?
No, semplicemente grandi consumatori di betel, una pianta dalla foglia larga, masticata con il paan, involtini di spezie, tabacco e betel.
Fotografie di Carlo Biagioli
Testo di Chiara Macina