Concorso Letterario “Raccontami una storia: parlami di te”
“Il viaggio nel proprio io”
Parlare e scrivere di sé, porre e porsi delle domande, mettere a nudo il proprio “io” come fece Zeno, invogliato dal dottore a “scriversi per vedersi intero”. Ciò che viene messo alla luce, può essere trasformato in un realtà distorta dall’interlocutore che, o per noia o per la troppa serietà dei fatti, non ci ascolta come vorremmo. Parlare di sé non è un compito sempre facile da svolgere: quando Martina andava a scuola e non comprendeva lo svolgimento di un esercizio di matematica, suo padre glielo spiegava sedendosi accanto a lei.
Nessuno si siede accanto a qualcuno per spiegargli cosa raccontare agli altri. Ogni persona in quel momento è come un libro: c’è di guarderà la copertina si alzerà e andrà via, ci sarà chi non si soffermerà alla copertina, sfoglierà qualche pagina e si annoierà, invece qualcun altro leggerà il “tuo” libro fino alla fine.
Al momento che ci viene chiesto “ Raccontami di te “, davanti ad un caffè, seduti comodamente, quante parole si susseguono nel nostro cervello per formulare frasi di senso compiuto? Avvertiamo per un momento la sensazione di non sapere da dove cominciare a raccontarsi e raccontare e allora rispondiamo “Chiedimi ciò che vuoi”.
E se non ci viene chiesto nulla ? Inizia a raccontare.
Martina non chiede mai “raccontami di te”, ma ama farsi scoprire e scoprire. Con la persona che senti adatta a te, non esistono domande. E’ questione di feeling, mescolato con empatia, complicità e chimica. Scorre tutto come un fiume in piena o come un treno dritto alla sua destinazione.
Martina ama la chimica. Ma per lei non è solo una materia. E’ il motore del mondo. Martina ha sempre avuto un occhio critico, un continuo interrogarsi, chiedersi “come mai?”, sebbene certe domande non abbiano una risposta. Martina sta parlando di sé in terza persona per far sì che il suo mondo venga visto allo stesso modo anche dagli altri, che realmente la conoscono e vogliono conoscere. La terza persona è la coscienza di ognuno che parla al proprio posto.
Nessuno può entrare in un mondo senza conoscerlo appieno, appropriarsi di ciò che non gli appartiene perché sarebbe solamente curiosità, ed alcuni non vedrebbero l’ora di scappare!
Ciò che rende speciale una persona, è la capacità di adattarsi in un “Mondo”, accettarlo, sebbene i suoi occhi siano diversi, non per colore ma per prospettiva.
Il mondo di Martina ha sete di speranza, voglia di fare, voglia di dire, voglia di scoprire nuove strade, voglia di andare avanti sebbene qualche strada presenti delle buche, voglia di dimostrare che alcuni limiti che si pongono gli umani sono solo frutto della propria mente e dell’insicurezza che il mondo vuole riversare su di loro. Nessuno è obbligato a comprenderci se non ha imparato l’arte dell’ascoltare. Martina ama ballare, andare in palestra e praticare la Fitboxe. Tutto ciò che fa, la rilassa.
La voce della sua coscienza, diverse volte le dice “ Andrai lontano, ragazza “. La sua voglia di fare, nonostante certi “intoppi”, non le permetterà di perdere di vista i suoi obiettivi.
Martina fa ragionare, parla con il cuore, ama imparare e mettere in pratica, ha una mente creativa. Se varcate la soglia della porta della sua camera, noterete subito la presenza di libri sulla scrivania, tavolino ed una colma libreria. Forse ne necessita una nuova per fare più spazio ai sogni ed alle emozioni ?
A Martina piace vivere di emozioni, in ogni colore e forma. Sentire l’odore dei libri è un’emozione, parlare di sé col cuore è un’altra emozione. Innamorarsi è un’esperienza che ci regala una serie di emozioni raccontate dal cuore, in costante lotta con la mente. Martina, quale sarebbe la ragione? Amare senza una ragione ed amare fino a perdere la ragione, fino a farsi male. Martina ha imparato cosa vuol dire amare ed essere amati in modo sano: l’amore sano non conosce perdizione, ma accettazione. Eppure Pascal, sosteneva che il cuore ha ragioni che la ragione non conosce.
Martina Rossella Barberi
11 / 02 / 2020
ph: Marta Muratori