Un pò più di ieri un pò meno di domani
di Anna Chiara Macina
“Guardate la facciata del Palazzo come guardaste una cartolina, ve ne spiegherò ogni dettaglio”: di solito ripeto questa frase che per me è diventata un mantra ai gruppi di turisti in visita guidata nel centro storico, li faccio posizionare con le spalle rivolte alla Statua della Libertà lo sguardo verso l’alto e comincio a illustrare storia e caratteristiche del cuore istituzionale della Repubblica di San Marino, la sede dei Capitani Reggenti, il Palazzo del Governo.
Guardo sempre questo edificio con emozione come fosse lo scrigno di un tesoro prezioso, la radice del mio essere cittadina, per ben tre volte il nonno Vincenzo ha prestato il suo giuramento come Capitano Reggente proprio qua, deve aver attraversato il Pianello indossando il costume della Reggenza con orgoglio e sempre con il sorriso dipinto sul volto come testimoniano le foto in bianco e nero che guardo ancora oggi.
E’ all’interno della Sala parlamentare che il tre agosto del 2002 è stato celebrato il mio matrimonio e pochi anni dopo nel 2008 ho assistito alla cerimonia d’investitura come Capo di Stato di mio cugino Federico, batte sempre forte il mio cuore quando illustro Palazzo Pubblico ai turisti in visita o agli studenti, è un luogo sacro mi sembra sempre di sentire sussurrare le voci dei sammarinesi che ci hanno preceduto che ci hanno tramandato il tesoro della Libertà affinchè ne facciamo buon uso e lo passiamo ai nostri figli intonso.
Un po’ come quando racconto la leggenda di San Marino, una storia così amata da noi sammarinesi da essere diventata fondamento della nostra coscienza autonomistica.
Questa mattina 29 aprile del 2023 (1722 dfr) corro verso il Palazzo del Governo con una gioia immensa nel cuore, il mio amico più caro presterà dopo trent’anni di residenza nell’antica Terra della Libertà, il suo giuramento come cittadino sammarinese.
E’ un amico speciale, cittadino onorario del mio cuore da tanto tempo e da oggi cittadino a tutti gli effetti della mia Terra, un luogo meraviglioso dove ogni sasso ha una storia fantastica da raccontare, tante in questi anni glie ne ho narrate e tanti aneddoti e leggende di San Marino continuerò a raccontargli nei prossimi anni, a lui e ai suoi figli.
Per sempre.
Un po’ più di ieri un po’ meno di domani.
Sono emozionatissima e sono arrivata con un bell’anticipo, ho dovuto organizzare mille cose per essere qua questa mattina, ma il piacere di condividere un momento di pura gioia con lui è così forte che nulla mai avrebbe potuto fermarmi.
Guardo la cerimonia dal “Loggione” in alto, lui è seduto sugli scranni consiliari, insieme ad altre trentanove persone che tra pochi istanti giureranno fedeltà alla Repubblica di San Marino, mi alzo in piedi quando sento chiamare il suo nome, in quel preciso istante la sua fidanzata sorridendomi mi chiede “Do you know him?” sorrido ma non riesco subito a rispondere alla sua battuta, la clessidra dei ricordi sta facendo scendere davanti a me tutti gli attimi vissuti insieme, dieci anni, dieci anni di momenti condivisi, ricordi, emozioni, comunione di gioie e dolori, tonfi e trionfi, idee risate e progetti. La vita.
Se ci sono state incomprensioni o momenti difficili devono essere stati insignificanti perché in questo momento non li ricordo, stringo al cuore solo la bellezza e ricchezza che questa amicizia ha saputo darmi.
Mi sento felice ed orgogliosa.
Un po’ più di ieri un po’ meno di domani.
Una persona che chiamo famiglia, un luogo che chiamo casa, un amico che c’è sempre.
“A volte mano tesa per aiutarti a rialzarti dopo una caduta, a volte piede che inciampa e cade a terra”.
Questo siamo sempre stati vicendevolmente l’uno per l’altra in questi anni. Quando io sono inciampata lui mi ha teso la mano, quando è accaduto a lui io ho fatto lo stesso. Senza se e senza ma.
Come fanno i veri amici.
Se domani dovessi battere la testa e perdere la memoria di lui sarebbe comunque con me, parte delle mie cellule.
La cerimonia si sta avviando alla conclusione e ormai tutti hanno prestato giuramento, come dopo ogni emozione intensamente vissuta mi sento senza forze, penso al gruppo di turisti che tra pochi minuti andrò ad accogliere alla Porta di San Francesco con un po’ di preoccupazione, cerco con lo sguardo il pacchettino con il regalo che gli ho portato, ripeto mentalmente le parole che ho scritto nel biglietto con cui ho accompagnato il mio dono “Cittadino a tutti gli effetti. Cittadino di una Terra meravigliosa”.
Mi chiedo con quali occhi abbia guardato San Marino la prima volta che è arrivato qua e con quale sguardo la osservi ora, so che nel suo cuore c’è tanto amore per questa Terra e tanto rispetto per le sue Istituzioni, è come se un cerchio oggi si chiudesse, un cerchio magico che non poteva che portarci esattamente qua.