venerdì , Novembre 22 2024

Un bacio

Un bacio ti può uccidere. Il nuovo film di Ivan Cotroneo. Con Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo Pazzagli, Thomas Trabacchi, Susy Laude, Giorgio Marchesi, Simonetta Solder, Sergio Romano, Laura Mazzi ed Eugenio Franceschini

L’adolescenza è uno dei periodi più pericolosi e difficili per un uomo, sono anni in cui tutto è assolutamente difficile, straziante, cattivo, autoreferenziale e definitivamente incisivo! Sono anni in cui l’equilibrio interiore cerca risposte, ma continua imperterrito a porsi domande estreme. Che anni brutti mamma mia! Chi non ricorda quel malessere in momenti di totale solitudine? Anche se circondati da persone amorevoli per noi, ciechi, il mondo era cattivo e contro di noi. Proprio quel mondo una volta amico e al nostro servizio, ora non gira più attorno a noi …ma iniziamo a capire la difficoltà di sostenere il fatto che siamo noi a girare attorno al mondo! Eravamo convinti di essere il centro  dell’universo… e allora? Che cosa è successo? Ebbene, capendo finalmente, che noi non siamo più così protagonisti delle attenzioni altrui, reagiamo in mille modi differenti, con reazioni quasi sempre estreme. Tutti quanti cerchiamo una copertura per sopravvivere alla dolorosa scoperta: chiusura o apertura violenta. Da sempre l’uomo animale, si aiuta nel branco e cerca di rispettare le regole dettate pur di non sentirsi escluso, quindi accetta ciò che la norma, creata già da gente spaventata aveva dettato. Soprattutto in quegli anni, quelle regole sono assolutamente legge!

Ecco allora che il ragazzino si confronta inevitabilmente a scuola… e proprio là nascono i dolori.

1534762_1132371933449018_3933480888674830017_oIl film UN BACIO di Ivan Cotroneo prende vita, in una cittadina di provincia, mettendo in risalto proprio questa realtà, mettendo a confronto adulti con adolescenti e adolescenti tra loro. Il film è ben fatto, ben girato e soprattutto a mia grandissima sorpresa ben recitato. Ci sono tanti elementi da analizzare in questo film, la sceneggiatura ha vari spunti di riflessione e motivo di discussione. Un’operazione a mio avviso intelligente anche perché prende in causa le diversità di genere, il bullismo e analizza vari aspetti della società. la storia narra di 3 famiglie di estrazione diversa, ognuna con uno specifico approccio alla vita e al contesto familiare. Una famiglia non molto ricca di periferia, con il padre poliziotto interpretato dal bravissimo Sergio Romano, la quale ha subito un lutto grave con la perdita del primogenito; questo comporta una legge in casa SORRIDI E NON PENSARE! Legge inevitabilmente pesante per il secondogenito, il quale si sente investito da un ruolo non richiesto, ossia quello di essere il bravo ragazzo di casa, rispettoso, educato, bravo figlio e amico, sempre attento a non deludere le aspettative familiari e soprattutto di non uscire mai dalle regole imposte dalla società. Poi c’è una famiglia ricca, con una madre assolutamente insicura spaventata e triste, la quale reagisce come tanti urgenti di approvazione, mettendo in piazza la sua vita sotto forma di racconto a discapito del resto dei componenti del nucleo familiare. In questa famiglia abbiamo la protagonista femminile del film (Valentina Romani) che interpreta BLU. Una nota di plauso anche a lei. Una giovane e promettente giovane attrice, brava e specifica nel lavoro, purtroppo il suo accento romano cozza con il resto degli altri elementi familiari, ma questa è una pecca del tutto italiana. Questa cosa è un po’ snervante a mio parere perché se rappresentano una famiglia con due giovani figli ancora in casa, non possono avere accenti differenti, soprattutto in un paesino di provincia! Ma comunque appendice a parte è stata brava, la quale allontanata dalle amiche e dal resto dei ragazzi di scuola perché chiacchierata come poco di buono dopo essere stata vittima di un abuso sessuale da 4 ragazzi uno dei quali il fidanzato, vive questa faccenda con apparente serenità. Arriverà poi alla fine del film a capire di essere stata abusata contro il suo volere dopo avere visto un video fatto a sua insaputa dal fidanzato. Blu, segue l’esempio della madre, urgente di approvazione pensa di essere stata protagonista di una …per così dire.. romantica avventura. La terza famiglia protagonista è formata da una coppia che adotta un ragazzo già adolescente. Il ragazzino in questione è omosessuale dichiarato, lui non ha problemi di accettazione, crescendo in istituti e avendo avuto già esperienza familiari, cioè era già stato adottato e abbandonato ancora una volta per poi essere nuovamente adottato è riuscito, sempre per spirito di sopravvivenza a crearsi un suo mondo, dove le immagini visionarie di Cotroneo, raccontano come questo ragazzo, riesca a trasformare la violenza in momenti di alto amore verso se stesso da parte degli altri. In questo caso l’egocentrismo è una salvezza per Lorenzo, nome del protagonista maschile interpretato dal bravo Rimau Grillo Ritzberger, il quale si è strutturato con una copertura assoluta, quasi avesse un armatura di oro massiccio addosso. Indifferente agli insulti altrui, cerca di portare avanti il suo obiettivo. Intelligente e arguto, forma il suoi branco di “nerd” nel quale proprio i due ragazzi sopra citati si inseriscono con grande facilità. I tre ragazzi ognuno con una specifica: Blu considerata una troia, Lorenzo il frocio della situazione e Antonio lo scemo, interpretato da Leonardo Pazzagli, bravo anche lui.

un bacio di ivan cotroneoNon voglio raccontare il finale ma nel film viene fuori purtroppo ancora una volta la rappresentazione negativa di una società stretta nella morsa della paura, nella poca intelligenza di un popolo che segue come pecore la parola di un “qualcuno trasparente” ma incisivo negli animi, dove tutto ciò che esce dalla regola è da eliminare sedutastante. Cotroneo e gli sceneggiatori hanno regalato un doppio finale, e proprio in questo secondo finale come happy anding che vince l’intelligenza dell’uomo, vince l’urgenza di una crescita che è un diritto dell’uomo, vince la libertà di scelta, soggettiva e ponderata sulle proprie esperienze non condizionate. Non possiamo accettare di essere ancora vittime di un potere spaventato al solo pensiero di una rivolta culturale, “il popolo deve stare fermo e subire le regole?”, il potere gioca e muove i fili. Da sempre è stato così, ma proprio perché questo modo violento e straziante vince ancora, le vite di molti giovani esseri umani finiscono per sbaglio.

Nel film la rappresentazione del genitore è ottimale su alcuni aspetti, la famiglia comprende e sostiene, accetta le scelte ragionate e discusse, e questo è fantastico, ma è fuori, ancora una volta che il nemico attacca e non lascia via d’uscita.

Un bella operazione e ripeto ben recitata, dove finalmente l’attore esce da una finta e plasticosa recitazione, vivendo sulla pelle quel sentimento che rende credibile e specifico un fatto. Ho riconosciuto in alcuni attori proprio quel metodo di insegnamento recitativo, basato sul metodo Strasberg che ha fatto la differenza e li ringrazio personalmente e mi permetto di dire anche a nome della nostra adorata insegnante Francesca Viscardi Leonetti, la quale sarebbe stata orgogliosa e felice di veder finalmente un attore che si assume il rischio di abbandonarsi lucidamente ad un antico ricordo personale di un evento, attraversandolo e mettendolo in scena filtrato dalle parole scritte apposta per il personaggio. Il cuore batte forte forte, ogni volta che viviamo nell’arte.

Consiglio il film a tutti.

Fabrizio Raggi

About Redazione

Prova anche

Un viaggio in ascensore

Un viaggio in ascensore Ci sono frasi sentite, sussurrate, captate che ci restano dentro e …