‘‘DA CHI ARRIVO PRIMA?’’
Dicembre e Gennaio hanno la luce bianca specchiata dei mattini –presto,col gelo mutato-argento dalla sfera solare.
Parte la conta a chi è sparito per i conti suoi,
tolta l’incertezza a cercarne ancora il nome .
L’ ultima conversazione è stata banalmente messa in pausa da una inserzione pubblicitaria.
Sia Gloria,sia Phala-lala-lla e The herald angels sing in ogni angolino soffuso dei pensieri,nella carticina ripiegata,nei disegni a cera,nelle stampe dall’ufficiolo di casa.
Il cartone ha un olezzo candito e un ago saporito di foresta non prude.
Più caldo è il caffè,più riccio il cappuccino,più a fianco le fotografie,meno elettrica una televisione e meno tecnico il cinema,più compagni i disegni animati.
Il campanello infiocchettato di velluto prova ad intonare armonicamente l’inno di ogni cosa al suo posto.
Voglio completare la scrittura del libro,voglio interpretare lui,devo disegnare questi,voglio portare le mie due paroline a loro,devo volare da lei e da chiunque più distante,ma sempre qui.
Un globicino imbeve lo spazio di verde e dilata un paio di occhi distanti in un profilo nasuto e cordiale.
Voglio incartare tutto quel che riaprirò in un giorno dieci e prima del numero ventiquattro.
Voglio che i miei orari vestano il biancorosso Santa sorridente, in direzione dei cherubini ricciuti.
Aspettate,unisco i pezzettini di questa sorpresa,poi vedrete a che servirà..
Posso sorridere di più,posso risvegliarmi assieme alle piccole voci che mi reclamano.
Arrivo,arrivo.
Aiuto.
Da chi arrivo prima?