Strani risvegli
Un racconto di Giovanni Renella
Tratto da “Don Terzino e altri racconti” , Graus Editore 2017
Diventava ogni volta più difficile abituarsi al cambiamento.
All’inizio si era quasi divertito a dover affrontare le nuove situazioni in cui si trovava catapultato al risveglio: case sempre diverse, nuovi lavori, ma soprattutto una nuova compagna e questo era l’aspetto che più degli altri lo intrigava.
Tutto era cominciato alcuni mesi prima quando, dopo un’ennesima giornata di routine, si era addormentato immaginando una vita diversa.
Quella notte aveva sognato di non essere più un semplice impiegato di banca, ma uno stimato avvocato a capo di un importante studio legale.
Detto, fatto!
Al mattino si era risvegliato in un lussuoso attico del centro e nel letto, al suo fianco, dormiva una splendida donna.
Lo stupore, misto a spavento, durò qualche minuto; il sogno, infatti, gli aveva fornito tutte le informazioni necessarie sulla sua nuova vita: ricordava il nome della donna nel suo letto, la dislocazione delle stanze di quella meravigliosa casa, i nomi e le storie delle persone che avrebbe incontrato e, cosa ancora più stupefacente, era davvero un importante avvocato.
Quella vita, così diversa dal grigio tran-tran della sua esistenza precedente, gli piaceva da morire.
Le cause in tribunale lo appassionavano, le auto di lusso lo eccitavano, le cene nei ristoranti alla moda e i weekend nella villa al mare lo inebriavano.
E poi, quella splendida donna con cui non si stancava mai di fare sesso.
Che vita!
Se fosse durata.
Una sera, trascorso un mese da quella famosa notte, si addormentò soddisfatto e appagato di quanto il destino gli avesse riservato e sognò di essere un famoso scrittore.
Al risveglio si trovò in un’altra casa, diversa ma altrettanto bella, con al fianco un’altra donna non meno affascinante.
Anche in quel momento sapeva esattamente dove e con chi si trovasse e quale fosse la sua nuova professione.
Nei giorni seguenti apprezzò le piacevolezze di quell’esistenza, così diversa dalla precedente, ma altrettanto appagante.
Distratto dalle presentazioni del suo ultimo libro, dalle prime teatrali, da appuntamenti mondani e da notti di passione con la nuova compagna, un altro mese volò via.
Così, mese dopo mese, i suoi sogni si trasformarono in realtà: fu un importante ingegnere aerospaziale, un ministro, un famoso chirurgo plastico, un pilota di Formula 1.
Una notte si addormentò e, come al solito, sognò.
Il risveglio, al contrario delle volte precedenti, lo trovò, atterrito, in un bilocale di periferia, con una donna la cui bellezza era sfiorita, forse a causa degli affanni di un lavoro duro e mal pagato.
Ad attenderlo, un turno di lavoro alla catena di montaggio, le bollette da pagare, le rate del mutuo della casa: insomma un’esistenza di stenti che certo non facilitava i rapporti con la sua nuova compagna.
“Trenta giorni passano in fretta” pensò.
Nei mesi successivi, però, non riuscì a sognare altro che essere un minatore, un poliziotto e un ferroviere e a vivere quelle esistenze non certo facili.
Una mattina si risvegliò con il suo lavoro di impiegato di banca e smise di sognare.