Fare di San Marino un paese libero dall’Epatite C, un risultato da conseguire entro il 2025.
È l’obiettivo che si è data la più antica Repubblica del mondo, come ha annunciato giovedì scorso nel corso di una conferenza stampa, il segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni, assieme al direttore sanitario dell’Iss (l’Istituto per la sicurezza sociale) Dario Manzaroli e ai componenti del gruppo tecnico che ha elaborato il piano d’azione.
(Nella foto Mussoni e Manzaroli)
Il tutto è possibile grazie ai nuovi farmaci per la cura dell’epatite C che sono in grado di eradicare il virus dall’organismo e che a differenza delle cure attuali, hanno molta più tollerabilità e soprattutto una percentuale di successo abbondantemente sopra il 90% contro il 30-40% delle terapie precedenti.
E proprio grazie alla nuova gamma di farmaci, sono già tre i pazienti curati a San Marino con i nuovi farmaci e guariti, mentre altri 13 saranno sottoposti al ciclo di terapia (il trattamento dura dai 3 ai 6 mesi contro anche i due anni di quello precedente). In totale sono però 90 i pazienti affetti dal virus HCV e che verranno sottoposti col tempo a questa terapia in base al grado di priorità e a gruppi di 3 o 4 alla volta.+
“La prevalenza stimata dell’Epatite C a San Marino – ha dichiarato Anna Chiara Piscaglia, del gruppo tecnico dell’Iss – ci porta a pensare che siano tra i 300 e i 600 i sammarinesi o residenti affetti dal virus, quindi ne conosciamo al momento circa un terzo”.
Di qui la necessità di uno screening su tutta la popolazione per riuscire in 10 anni di eradicare il virus dalla più antica Repubblica del mondo.
Un progetto che sarà possibile, spiega il segretario di Stato Mussoni, grazie anche al sostegno di una multinazionale produttrice di uno dei farmaci innovativi, la Abbvie, di Chicago, che da marzo 2016 assisterà il Titano nella campagna di comunicazione per avviare lo screening e la campagna di sensibilizzazione.
“Questa iniziativa – ha specificato il direttore sanitario dell’Iss, Manzaroli – è un ulteriore esempio di come il nostro sistema sanitario abbia la capacità di scegliere obiettivi importanti, per la salute dei cittadini di oggi e per il futuro, perché l’epatite c è una malattia che colpisce circa il 2-3% della popolazione e fino ad ora, nel 70% dei casi tende a cronicizzare. Inoltre ha un’alta percentuale di evoluzione in cirrosi epatica e in tumore del fegato”.
Da un paio di anni, le armi un po’ spuntate per contrastarla, sono diventate ben più efficaci e oggi si può parlare di guarigione in oltre il 90% di casi “e quindi – ha aggiunto Manzaroli – ora può essere eradicata. Con un effettivo vantaggio non solo ovviamente per il paziente, ma anche per la sua famiglia e per la società, dato che se ne riduce anche la capacità di contagio e si hanno minori costi sociali”.
L’azione adottata da San Marino è comunque una scelta che avrà un impatto economico importante sul bilancio della sanità biancazzurra, nonostante il “prezzo di favore” che l’Istituto per la sicurezza sociale ha ottenuto dalla multinazionale Abbvie.
“Sono onorata di appartenere a un paese con questa sensibilità – ha dichiarato infine la responsabile dell’Unità operativa complessa di medicina dell’ospedale sammarinese, Maria Loredana Stefanelli, anche lei componente del gruppo tecnico che ha elaborato le linee guida del progetto –“. A proposito dell’Epatite C, la dottoressa Stefanelli ha ricordato come per il virus HCV non esista vaccino, a differenza di altre forme di Epatite come la B. Inoltre va precisato che le nuove terapie sono in grado di guarire dal virus anche pazienti cronicizzati, tuttavia il rischio di una nuova infezione resta sempre possibile.
Agire anche sulla prevenzione
Per questo assieme alla campagna di screening che sarà avviata nel nuovo anno, la segreteria di Stato alla Sanità e l’Iss lanceranno anche una campagna di comunicazione e sensibilizzazione per la popolazione, dato che si tratta di una malattia il cui contagio avviene principalmente attraverso sangue e fluidi corporei. Fondamentale quindi anche informare sul corretto utilizzo del profilattico, sui comportamenti a rischio, sulla riduzione del consumo di alcool, ecc…
Per tutte le fasi di terapia, ma anche screening e campagna di comunicazione, ci sarà un coinvolgimento di più reparti e settori del sistema sanitario e sociosanitario sammarinese, e per questo, nel gruppo tecnico è stata prevista anche la presenza del responsabile dell’Uoc di Salute Mentale Francesco Berti.
Il dato italiano
“L’Epatite C – ha aggiunto il dottore dell’ospedale di Ancona Marco Marzioni e componente del gruppo tecnico sammarinese – ha un impatto non solo sul malato, ma anche sulla sua famiglia con elevati costi sociali. In Italia – ha proseguito – si stima che l’Epatite C incida per 500/600 milioni di euro all’anno di costi diretti e più 800 milioni o anche un miliardo di euro di costi indiretti”.
Marzioni ha inoltre evidenziato come le nuove terapie per la cura dell’Epatite C “abbiano pochi pari nella storia della medicina, come la scoperta dei vaccini o degli antibiotici. Quando si prefigge di fare San Marino – ha inoltre precisato – è in linea con i dettami internazionali”.
Il costo di una terapia singola
Le nuove terapie contro l’Epatite C hanno una sola controindicazione vera al momento, l’elevato costo, che si aggira intorno ai 50-60mila euro per un ciclo di 3 mesi (ma può in alcuni casi essere prolungato di altri tre mesi). San Marino, hanno dichiarato i vertici della sanità, ha ottenuto un prezzo vantaggioso dalla multinazionale per la fornitura dei farmaci, inoltre è stato concordato che la cifra è fissa per paziente, indipendentemente dal fatto che la terapia duri tre o sei mesi.
Ma anche dall’Italia acquistano il farmaco sul Titano. Come ha ricordato il direttore del servizio farmaceutico dell’Iss, Mauro Chiaruzzi, a San Marino i nuovi farmaci contro l’Epatite C sono in vendita da quasi due anni, ben prima che fossero in commercio in Italia. Inoltre le difficoltà nella messa a disposizione della terapia in Italia, visto l’alto costo, fa sì che la farmacia sammarinese abbia diversi acquirenti italiani tra si propri clienti.