Mi tenta ancora andare su alla rocca
nel sole, ma oramai non bado ai giovani,
che con audace non curar si baciano
sull’aereo spianato dei mortai.
I colombi, che sul piazzale tubano,
frullano un po’ al colpo fragoroso;
battono poi le ali candide e inclinano,
non pavidi d’abisso, verso il Borgo.
M’attira ancora il forte baluardo,
a cui diuturnamente pioggia e sole battendo han dato grigia tinta e rughe:
lo sguardo segue strani geroglifici.
Il sasso che resiste al tempo edace
Ti presta tregua al rapido salire.
Intorno sai la vista di montano
anfiteatro e d’azzurrino mare.
Giuseppe Macina