Donna operata a Milano
Per la prima volta in Italia è stato eseguito l’impianto di una protesi sottoretinica – un vero e proprio modello di retina artificiale – in una donna non vedente di 50 anni. L’intervento è stato eseguito da un’équipe diretta da Marco Codenotti – responsabile del servizio di Chirurgia vitreoretinica del San Raffaele -, coadiuvato, per la parte extraoculare, dal dottor Antonio Giordano Resti, responsabile del servizio di Chirurgia oftalmoplastica dello stesso ospedale.
Come funziona
Il microchip, tre millimetri per 1.600 sensori, è destinato a persone che hanno perso la vista durante l’età adulta a causa di gravi malattie genetiche della retina, come la retinite pigmentosa, e può ripristinare la percezione della luce e delle sagome di alcuni oggetti e persone vicini. Viene inserito al di sotto della retina, in modo da stimolare il circuito nervoso che naturalmente collega l’occhio al cervello: in questo modo si sostituisce all’attività delle cellule non più in grado di fare il loro lavoro.
L’intervento
L’intervento è durato quasi undici ore: il team ha inserito il microchip al di sotto della retina della donna, mentre il circuito di collegamento che lo unisce all’amplificatore del segnale elettrico è stato posizionato dietro all’orecchio, nella regione retroauricolare, sotto la pelle. La paziente sta bene ed è stata dimessa. Ora attende l’accensione del microchip che stimolerà gradualmente la retina. “Attualmente – sottolinea l’ospedale – questo nuovo modello di protesi sottoretinica è stato impiantato solo in pochissimi pazienti ed esclusivamente in due centri europei. A seguito dell’intervento, ci aspettiamo nella nostra paziente una stimolazione retinica che gradualmente potrà portarla a reimparare a vedere”.
Fonte: repubblica.it