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Pipì all’aperto: un’abitudine tutta maschile

“Prevenire è meglio che…pestare” , questo è il titolo di una campagna di sensibilizzazione posta in essere qualche anno fa dall’Apas, Associazione protezione animali sammarinese, allo scopo di invitare i padroni dei cani a raccogliere le deiezioni die ‘ropri animali. Gli escrementi non raccolti oltre a generare fastidio e provocare intolleranza nei confronti dei cani, sono veicoli d’infezioni.

I cani, non avezzi all’uso del wc sono naturalmente scusati, sono educati dai padroni a fare pipì fuori da casa, meno lo sono gli uomini.

E’ un abitudine tutta maschile quella di fare pipì all’aperto, gli uomini spesso non riescono a frenare l’impulso di liberare la propria vescica, e lo fanno in prossimità di muri, campi e quant’altro, scambiando muri di palazzo e portici per bagni pubblici. Fare pipì in strada è reato, anche se di notte o in un luogo appartato. Lo ha deciso la Cassazione con la sentenza n. 40012/11 che bacchetta chi urina fra le macchine, uscito da un locale o dietro a un cassonetto.

Per i giudici nascondersi non è una giustificazione e quindi se il gesto viene “percepito da terzi” scatta il reato.

La decisione è arrivata dopo un tipico caso di vita notturna arrivato sul tavolo dei giudici. Un ragazzo dopo una serata passata in discoteca fa pipì in strada, viene denunciato e il Giudice di pace lo assolve dal reato di atti contrari alla pubblica decenza (art. 726 c.p.), perché «la condotta posta in essere dal prevenuto non era stata neppure percepita dai presenti».

Per la Cassazione per cui gli atti osceni in luogo pubblico offendono “in modo intenso e grave il pudore sessuale, suscitando nell’osservatore sensazioni di disgusto” e gli atti contrari alla pubblica decenza “ledono il normale sentimento di costumatezza, generando fastidio e riprovazione” (Cass., sent. 2447/1985). Dunque urinare in strada non si può.

 

In India, ci si è spinti ancora oltre si è deciso ad eliminare la diffusa pratica delle deiezioni all’aperto, il governo indiano qualche anno fa ha consigliato alle aspiranti mogli del Paese di non sposarsi se nell’abitazione del futuro consorte mancano i servizi igienici. ‘’Non sposatevi se nella casa del vostro futuro marito non c’è un gabinetto’’, ha detto il ministro indiano dello Sviluppo Rurale Jairam Ramesh. E poi, davanti a una platea femminile, si è spinto oltre, dicendo che ‘’chi fa i bisogni all’aperto dovrebbe essere arrestato’’.

 

Latrina all’aperto-India

ph: Carlo Biagioli

pipì-allaperto indiaChiara Macina

 

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