giovedì , Novembre 21 2024

Il piacere delle piccole cose: il nostro salvagente

C’è un detto che dice”prima il dovere poi il piacere”, ma i ritmi di oggi sono talmente frenetici che ho l’impressione che questo adagio si sia trasformato in “Prima il dovere e poi ancora quello!”.
Il termine dovere è diventato ormai il padrone indiscusso della nostra vita, relegando in fondo alla fila volere e soprattutto piacere.

Prima il piacere

Dobbiamo essere i migliori al lavoro, costanti e disciplinati in palestra, in perfetta forma fisica, mai trasandati, sempre al top. Dobbiamo svegliarci presto per far tutto in tempo, dobbiamo fare colazione velocemente e in maniera sana , dobbiamo vestirci sempre alla moda, dobbiamo avere figli super impegnati e possibilmente geniali, dobbiamo essere sempre un gradino sopra o alla pari degli altri, mai un fanalino di coda (rispetto a chi poi?).
Peccato che una vita scandita dal dovere sia una farsa. E’ come se inserissimo il pilota automatico e lasciassimo che fossero le situazioni a scandire i ritmi e non noi. Quando osservo le persone mi accorgo che c’è un esercito di replicanti lì fuori che non si rende conto di sopravvivere invece che di vivere. Fanno tutti le stesse cose, si vestono allo stessa maniera, riempiono il tempo con le stesse situazioni e non si fermano mai a chiedersi se tutto questo è davvero quello che vogliono. Poi succede qualcosa nella vita che li mette davanti alla realtà delle cose, e di solito non è mai un avvenimento piacevole, e questo perché senza un punto di rottura non ci si rende conto di andare avanti come automi lasciando ai nostri doveri il timone della nostra vita.
Ecco allora che il tempo assume un altro valore, che apriamo gli occhi sulla vita come se ci fossimo svegliati da un lungo sonno, e finalmente vediamo, e vediamo cose che sono sempre state sotto i nostri occhi ma che nel moto fagocitante della nostra vita non notavamo più. Quando un ritmo scandito dagli orari o dagli impegni di vario genere si arresta improvvisamente, come in ferie per esempio, la maggior parte della persone va in panico, perché non è abituata a fare ciò che vuole,ma solo che ciò che deve. E pensare che c’è un mondo di piccole cose che danno un piacere immenso se solo ci permettessimo di viverle pienamente, e sono le più semplici.
Ho fatto una domanda tempo fa ad alcuni amici, una domanda che può sembrare banale ma che rende l’idea di come non prestiamo attenzione a ciò che facciamo: “Cosa fate la domenica mattina quando siete a casa dal lavoro?”
Le risposte sono state varie ma tutte estremamente superficiali: mi alzo, faccio colazione, mi rilasso un po’, vado a fare un giro in bici, pulisco casa. Allora ho chiesto di essere più specifici, chiedendo:”cosa fate appena aprite gli occhi?”. Anche qui le risposte sono state veloci, cioè mi alzo, faccio la doccia, faccio colazione, mi vesto e vado a correre”. Non riuscivano a capire dove volessi arrivare, e sono rimasti stupiti e pensierosi quando hanno girato a me la stessa domanda. Ho risposto: appena apro gli occhi rimango nel letto, e mi godo la sensazione di piacere che ho nel poter rimanere al caldino più del solito.

Muovo i piedi, le braccia, mi stiro ed ascolto i rumori che vengono da fuori, le macchine che passano lungo la strada, gli uccellini, e guardo la luce che filtra dalla finestra, i piccoli granelli di polvere che fanno quello strano effetto nebbia quando il sole arriva e illumina il buio della stanza. E così via descrivendo quello che facevo nei minimi particolari, spiegando loro che questo è stare nel presente, essere consapevoli di ogni minima cosa che si fa, e che nel momento in cui l’attenzione si sposta dal turbinio di situazioni che abbiamo intorno alle nostre azioni, si apre un mondo, quello di tanti piccoli piaceri che non notiamo più ma che fanno la differenza in una giornata, in un’ora, in un minuto.
Pensate soltanto al caffè della mattina.

Oggi si prende di corsa, neanche si fa più caso se è buono o no, a meno che non faccia proprio schifo, e anche quando abbiamo il tempo per vivere questo rituale col rispetto che merita e che noi meritiamo perché è un piacere, non lo facciamo più.
Domenica mattina, dopo esservi alzati, preparatevi un buon caffè, sedetevi comodamente sul divano, aprite le finestre o andate sul terrazzo se lo avete, respirate a pieni polmoni e poi annusate il vostro caffè prima di sorseggiarlo. Non bevetelo alla goccia come farebbero gli alpini con la grappa, senza rendervi conto che quello che state facendo è regalarvi un momento di puro piacere, siate consapevoli delle piccole grandi cose che allietano la nostra giornata , e la stessa consapevolezza mettetela in tutte le altre cose, senza pensare a quello che dovete fare, ma solo a quello che volete e vi fa piacere fare.

Anche il Signore si è riposato il settimo giorno, e se lo ha fatto Lui…!
Prendete i vostri figli e fate una passeggiata con loro, sentite l’aria fresca sul viso, annusate gli odori che avete intorno, ascoltate i rumori della natura se andate al parco, o il rumore del mare se fate una passeggiata sulla spiaggia, il suono delle risate, il calore del sole sulla pelle. Camminate scalzi e sentite la terra sotto i piedi, non vivete inconsapevoli di cosa avete intorno, del mondo in cui siete immersi, la vita non può passare così, senza essere notata , perché domani ci sveglieremo e saranno passati anni senza averli vissuti davvero.
I piccoli piaceri della vita sono in realtà gli indicatori del nostro cammino, sono quei passepartout che anche nei momenti più difficili ci lanciano una fune per non sprofondare nelle sabbie mobili, e sono tantissimi, anche molto personali. Un massaggio, una passeggiata, un buon caffè con un amico, un tramonto, una cena in famiglia in cui si mangia ciò che si è cucinato insieme, un pisolino sul divano, la lettura di un buon libro,un bicchiere di vino, un momento di amore vissuto con trasporto e passione, e così via, con la consapevolezza però di ciò che state facendo, sentendo che ci siete con tutto voi stessi in quel momento.
Sembra facile e scontato, ma non lo è.
Sembra altresì banale e stupido, ma non lo è.
Vi stupirete di quante cose fate senza notarle neppure, pensando sempre a qualcos’altro tranne a ciò che state facendo, e la vita diventerà più interessante, ricca e fonte continua di stupore.
Non affannatevi, cercate di fare le cose in maniera più rilassata, più leggera, prendete tutto meno sul serio e sul personale, tanto la vita accade comunque.
Siate solo consapevoli delle piccole e grandi cose che scegliete di fare, siate i protagonisti della vostra vita e non le controfigure.
Buon viaggio anime in cammino.

Maruska Cappelletti

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