In medicina, si sa, l’aggiornamento è un aspetto fondamentale data la complessità di tale scienza, le sempre nuove tecnologie e branche della ricerca, ma anche l’insorgenza di nuove malattie o la comparsa di nuovi virus.
Da tempo infatti non ci si affida più al solo medico generico, ma ci si rivolge sempre più allo specialista, colui che ha sviluppato le sue conoscenze primariamente verso una branca della medicina e quindi su una parte delle complessità del corpo umano.
Anche lo stesso medico di base, ha dovuto compiere la sua specializzazione per iniziare a seguire i propri pazienti. Specializzazioni che avvengono dopo il conseguimento della laurea e nell’ambito sempre delle Università, attraverso le Scuole di specializzazione, presenti nelle Facoltà di Medicina e a cui si accedere per meriti e dopo attente selezioni.
E la presenza di medici altamente specializzati è uno dei requisiti fondamentali per un ospedale che voglia fornire servizi di qualità, condizione richiesta da ogni cittadino. E sempre più importante oggi alla luce anche della possibilità di scegliere di curarsi, per chi ne ha i mezzi, dove si ritiene di poter ottenere il risultato migliore per la propri salute e benessere. Non a caso il “turismo sanitario“, come viene definito, è una realtà ben consolidata in molti paesi del mondo.
Ambiti su cui gioca ora una sua importante partita anche la Repubblica di San Marino che da ieri vanta un accordo che presuppone la collaborazione delle Istituzioni Italiane preposte – MIUR, Ministero Esteri e Ambasciata D’Italia. Si tratta della sigla dell’intesa tra il Governo di San Marino e l’Università di Modena e Reggio Emilia, “sarà possibile avere riserve di posti per i medici specializzandi sammarinesi nelle strutture dell’Università di Modena e Reggio Emilia, grazie al quale le scuole di specializzazione di medicina di UNI.MO.RE. metterà a disposizione 9 posti per medici sammarinesi.
Un passaggio importante per la più antica Repubblica del Mondo che vanta indicatori della qualità della vita tra i più alti al mondo.
Se nel lontano passato, i medici che operavano sul Titano dovevano essere esteri, cioè non cittadini, in tempi moderni questa necessità è diventata anacronistica e inutile e sono sempre più i sammarinesi che dopo aver scelto e superato con successo gli esami di medicina decidono di tornare a San Marino ad esercitare la professione di medico.
L’accordo siglato ieri quindi, come ha sottolineato con soddisfazione il segretario di Stato alla Sanità di San Marino, Francesco Mussoni, dà vita a una collaborazione ritenuta “fondamentale nell’ambito dell’alta formazione delle professioni sanitarie e mediche, per poter sviluppare livelli di eccellenza e di efficace risposta al bisogno dei cittadini, e supportare nel futuro un percorso che favorisca l’inserimento di nostri medici nel nostro Istituto per la Sicurezza Sociale”.
Un accordo che coinvolge più soggetti e che rappresenta inoltre un tassello ulteriore verso il rinnovo del “Programma di cooperazione culturale e scientifica tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino” in attuazione dell’Accordo di collaborazione culturale e scientifica tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino del 21 Marzo 2002. E San Marino infatti punta proprio, come hanno sottolineato i ministri sammarinesi Mussoni e Giuseppe Morganti (segretario di Stato all’Istruzione e Università).
I medici sammarinesi che volessero quindi accedere alle specialità mediche dell’UNI.MO.RE, possono contattare gli uffici della segreteria di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale allo 0549/883040, www.sanita.sm.