Di sei mesi in sei mesi
SAN MARINO. Il Consiglio Grande e Generale ha provveduto a nominare i Capitani Reggenti che resteranno in carica nel semestre che va dal 1° aprile al 1° ottobre 2019. Sono stati scelti: Nicola Selva, indicato da Repubblica Futura e Michele Muratori per Sinistra Socialista Democratica. Prenderanno il posto di Mirco Tomassoni e Luca Santolini, che tra qualche giorno concluderanno il loro mandato. Per entrambi è la prima Reggenza.
Proclamazione
Dopo tre squilli di tromba, il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti, ha dato l’annuncio dal balcone centrale di Palazzo Pubblico:
Per ordine della Ecc.ma Reggenza pro tempore annuncio al popolo della libera Terra di San Marino, che il Consiglio Grande e Generale, nella seduta odierna, invocata l’assistenza del nostro glorioso Patrono, per la salute e la libertà perpetua della nostra antica Repubblica, ha eletto Capitani Reggenti per il semestre 1° aprile – 1° ottobre 2019 i signori Nicola Selva I e Michele Muratori I.
Nicola Selva | Breve bio
È nato a San Marino il 4 luglio 1962. Coniugato con tre figlie, risiede nel Castello di Borgo Maggiore. Ha conseguito il diploma di Tecnico Industriale presso l’Istituto Leon Battista Alberti di Rimini e lavora presso la Tim San Marino SpA. Aderente al Pdcs negli anni ’90, è stato segretario di sezione, segretario particolare presso la Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, membro del Consiglio Grande e Generale nel periodo 2006 – 2011. Nel 2012 è stato eletto in Consiglio Grande e Generale nelle fila dell’Unione per la Repubblica. Nel 2016 è stato uno dei fondatori di Repubblica Futura di cui ricopre l’incarico di Coordinatore, è membro del Consiglio Grande e Generale e fa parte della Commissione Consiliare Permanente Finanze e Bilancio e del Consiglio dei XII. Ha svolto per molti anni attività sportiva nella Federazione Sammarinese Atletica Leggera partecipando come atleta alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 e ha ricoperto l’incarico di Direttore Tecnico nella stessa Federazione negli anni 1996 – 2000.
Michele Muratori | Breve bio
È nato a San marino il 13 dicembre 1983. Fidanzato con Irina, padre di due gemelli, dopo avere conseguito il diploma di geometra, nel 2007 si è laureato in Scienze della Formazione, con specializzazione educatore professionale. Ha maturato esperienza come educatore presso il Servizio Minori, la Tutela Minori, Il Colore del Grano e la Casa di Riposo. Attualmente è impiegato presso il Centro di Psicoriabilitazione “Il Libeccio”. Ha iniziato a fare politica attiva nel 2005 dopo la nascita del PSD, diventandone il coordinatore del gruppo giovanile. Fuoriuscito nel 2016, ha contribuito a creare SSD, del quale è stato eletto presidente nel 2017. È membro del Consiglio Grande e Generale dal 2014. Attualmente è Sindaco di Governo, membro del Consiglio dei 12 e membro della Commissione Consiliare Permanente Affari di Giustizia. Prima di dedicarsi alla politica ha svolto per lungo tempo attività sportiva: dopo nuoto e atletica si è dedicato al calcio, prima come giocatore, poi come allenatore del settore giovanile di base e vice allenatore della prima squadra del Tre Fiori, di cui in seguito è diventato dirigente. Attualmente pratica tennis a livello amatoriale.
Capitani Reggenti: cenni storici
Anticamente i Capitani Reggenti erano denominati Consules, così sono menzionati in un documento del 1244, concernente un acquisto del diritto di transito da parte del comune presso Guido di Cerreto, i primi conosciuti sono Filippo Da Sterpeto e Oddo Scariddi, i successivi sono denominati uno Capitano l’altro Difensore, poi Capitano e Rettore, infine Capitani Reggenti.
Secondo quanto risulta dagli statuti del ‘600, sono eletti secondo la procedura in uso già negli ultimi decenni del Cinquecento.
In primo luogo, l’elezione avviene ad ogni semestre, nessun Consigliere può essere nominato Capitano se non è trascorso un triennio dall’ultima volta che è salito alla suprema magistratura.
Questo riporta la rubrica XIII del libro I degli Statuti: “Stabiliamo e ordiniamo che dal numero del grande e general Consiglio nostro dei Sessanta per mezzo di schede si estraggano a sorte diligentemente, e fedelmente, in esso General Consiglio da adunarsi alla fine dei mesi di Marzo e di Settembre e dodici Membri ciascuno dei quali separatamente, posposto ogni privato interesse, alla presenza dei Capitani pro tempore, del Segretario del Comune, di due assistenti estratti prima a sorte dal numero dei Dodici che ultimamente sono stati Capitani e del Camerlengo o del procuratore del Fisco sia tenuto a nominare in segreto uno presente o non lungamente assente dalla giurisdizione della Terra di San Marino che stimi idoneo al governo della nostra Repubblica, che sia cittadino, originario, ed oriundo della nostra Terra, o territorio, dell’età di almeno venticinque anni”.
Prosegue poi la rubrica:”Questi 12 uomini poscia separatamente uno dopo l’altro nel prefato Consiglio dei sessanta siano messi a scrutinio coi voti, cioè coi bossoli e con le palle, e i sei di loro che abbiano superati gli altri per pluralità dei suffragi, avuta considerazione del numero dei Consiglieri votanti, siano dai Capitani e dagli Assistenti e dal Cameralengo e dal Procuratore del Fisco predetti, scritti in tre schede e due per scheda, considerata la qualità delle persone, come parrà più conveniente”.
Seguiva quindi la proclamazione nella Chiesa di San Pietro:”E le suddette schede siano poste in un bossolo o cappello, onde poscia nella Chiesa di San Pietro, od altrove nella Chiesa della stessa plebale alla presenza dei predetti, e di altri cittadini a ciò chiamati dai Capitani, udita la Messa dello Spirito Santo all’altare del glorioso nostro Protettore San Marino, si estragga a sorte da un fanciullo diligentemente, rimosso ogni inganno, e frode una scheda, ed i descritti in essa, così cavata a sorte siano i Capitani per i futuri sei mesi”.
Si configura un sistema d’elezione in cui si combinano divino e avvedutezza umana, sorteggio e ballottaggio.
La carica è dotata di prestigio, l’incaricato non ha il potere di rifiutarla (St. 600, L I, rubr. XVIII).
Ai Capitani è affidata la rappresentanza della Repubblica, nella rubr. XIII del L. I si dice infatti: “E gli stessi Signori Capitani durante il loro ufficio tanto sedendo, quanto camminando e in qualsivoglia altro atto, precedano sempre, e comunque tutti gli ufficiali e qualunque altra persona, come quelli che rappresentano la sovranità della nostra Repubblica”.