A giugno ho spento quaranta candeline sulla mia torta di compleanno, mia figlia può guidare lo scooter già da un po’, mio figlio legge e scrive, gli estranei rivolgendosi a me mi chiamano Signora, eppure gli eventi che mi fanno realizzare che il tempo è davvero trascorso coincidono con i momenti topici che scandiscono le vite dei miei amici più cari: una festa di laurea o l’inizio di una convivenza ieri, matrimoni e nascite in anni più recenti.
Le amicizie allacciate negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza hanno un grande valore aggiunto e una prerogativa: l’immagine scattata ai nostri amici, la fotografia interna che abbiamo di loro, non è soggetta a usura e non risente del passare del tempo, rimangono eterni ragazzi, quelli con cui siamo cresciuti, in anfibi, jeans dall’orlo sfilacciato, riga in mezzo, grassa risata, non importa ora parlino forbito per ragioni di lavoro, sono sempre quelli che si riferivano a una grande quantità con il termine “un vallo” al principio degli anni Novanta, o che sottolineavano la grandiosità e bellezza di un evento con il termine “spalato”.
Con molti dei miei compagni di Liceo i rapporti continuano ancora oggi, oltre a interrogazioni, cene di classe e veglioni abbiamo continuato a condividere i tonfi e trionfi dell’età adulta.
Il prossimo sabato si sposa uno dei miei più cari amici del Liceo, una notizia bella e non certo inaspettata che mi emoziona moltissimo, perché in quel quarantenne che pronuncerà il suo si non posso fare a meno di rivedere il quindicenne che mi faceva ridere sino alle lacrime, una persona speciale, ironica, intelligente sempre pronta alla battuta, uno che parla tanto ma poco incline a raccontare di se stesso.
Mi basta pensarlo per sorridere, profuma dei miei ricordi più belli, veste i colori dei miei giorni più leggeri.
Un’amicizia vera semplice e genuina.
Il giorno del matrimonio è il 23 settembre, una data che ricorda l’inizio della scuola, sarai certamente elegantissimo ed emozionato, lo eri anche 25 anni fa in questo stesso periodo dell’anno quando ti preparavi a entrare per la prima volta a scuola, per cominciare il Liceo scientifico, avevi 15 anni, un’aria da bravo ragazzo, i capelli pettinati con la riga da parte e un ciuffetto biondo, ma così biondo da farmi malignare non fosse del tutto naturale.
Sono passati anni ma mi basta chiudere gli occhi un attimo per rivedere quello studente in gambissima, che preparato o meno che fosse, se la cavava sempre benissimo strappando risate agli insegnanti grazie a sagacia e ironia, qualità che non ti sono mai mancate.
Ripensando a quegli anni mi viene subito alla mente il viaggio di ritorno di una gita scolastica con meta Sicilia, in due e sommando i nostri anni non ne avevamo in numero pari a ora, ci trovavamo su un aereo che ci avrebbe ricondotto a casa, eravamo seduti vicini, guardare il mondo dall’alto, passare attraverso le nuvole ci aveva fatto voglia di fantasticare sul futuro.
Io profetizzavo :”Tu certamente all’Università sceglierai una facoltà tostissima che ti aprirà le porte di una professione importante, la porterai a termine benissimo, farai un lavoro che ti piace e sarai bravissimo, perché tu sei davvero in gamba”. Poi ho aggiunto “Anzi sarai così bravo da avere un aereo tutto tuo un giorno”. Tu mi hai risposto “E in quell’aereo ci sarà sempre posto per le amiche ”.
Abbiamo continuato a volare insieme per tanti anni dopo il Liceo, a volte più vicini, a volte distanti ma senza mai perderci di vista e non è un caso che io abbia scelto te come Padrino per il Battesimo di mio figlio.
Sarebbe bellissimo se riuscissimo a vedere noi stessi con gli occhi con cui ci vede un vero amico, con la stessa fiducia e positività, in te vedo una bellissima persona e sento sempre su di me il tuo sguardo positivo e leggero, grazie per non avermi mai fatto mancare il tuo incoraggiamento in tutti questi anni.
Auguri per una splendida vita e… “che l’amico sia sempre la parte migliore di noi”.
(17 settembre 2017)
Chiara Macina