Mi presento…eccomi!
di Laura Nisticò
Mi chiamo Laura , 36 anni da poco compiuti , amante della vita e dell’autonomia a 360 gradi.
Nata a Milano ma cresciuta , per metà , in un piccolo paese della provincia di Catanzaro dalla quale sente di non essere mai andata via , l’altra metà passata ad ambientarsi , una volta ritornata , nel capoluogo lombardo ma dalla quale ha deciso , poi , di scappare .
Trasferita , in fine, in un piccolo paese sul lago di Como , spinta dalla scelta di seguire ciò che il cuore desiderava .
5 tatuaggi all’attivo … ma tanti in passivo che vorrebbe realizzare .
Appassionata di tante, troppe cose ma fedele al suo grande amore LA MUSICA .
Mamma presente , o almeno ci prova , di un fantastico e ribelle bambino di nome Leonardo , grazie al quale invecchiare assume ogni giorno un colore nuovo e pieno di sfide e soddisfazioni .
Moglie imperfetta ma fedele di Lele o meglio Lelino , grazie al quale ha potuto finalmente essere se stessa e ha iniziato a vivere .
Figlia e sorella un po’ meno presente ma sempre riconoscente .
Solitaria ma capace di socializzare persino coi sassi …
Simpatica ed autoironia ma testarda e puntigliosa … Con un unico e solo credo L’AMORE .
Amante della vita , un po’ meno delle etichette e istituzioni .
Anticonformista ma a volte vittima delle omologazioni … autrice di se stessa e del suo sorriso e delle sue mille sfaccettature , dall’aspetto sereno e pacato ma con un animo intrepido e tormentato …
Timida ma capace di farsi rispettare, nella maggior parte dei casi …
Socievole e logorroica , ma brava e costante ad ascoltare..
Buona dispensatrice di consigli verso tutti tranne che per se stessa …
Timida e timorosa ma con alta resistenza al dolore …
Con un unica vocazione LA LIBERTA’ ..
Mi definiscono solare e positiva , ma dentro ho anche un mondo buio e negativo che custodisco gelosamente ; Insomma un mix di follia e tranquillità , di colori sgargianti e timidi che s’intrecciano e lottano fuori e dentro di me , dando luce a chi sono .
Un’autentica descrizione sulla carta di ciò’ che sono , ma che poi col passare del tempo capisci di quanto lo stesso tempo ti porti a cambiare , talmente tante volte , che fatichi quasi a riconoscerti . La gente la chiama “ evoluzione “ , io preferisco chiamarla crescita .
Non ci sono manuali dove al loro interno troviamo le risposte ad ogni cosa , come nutrirsi , come parlare , come amare , come essere migliore … lo scopriamo solo vivendo , sbagliando , solo provando ad essere la versione migliore ogni giorno .
Non ho imposto cambiamenti a ciò che sono nella mia vita , non l’ho fatto perché credo di essere perfetta , anzi sono ben lontana dall’esserlo … ma perché ho imparato ad accettarmi .
Ho ritenuto opportuno modificarmi in corsa ogni qualvolta io mi sentissi sbagliata , ogni volta che guardandomi allo specchio qualche espressione strideva con quello che dentro sentivo di provare o voler mostrare , ogni volta che , per paura , ho voluto proteggere me stessa , dai ricordi e dagli errori .
Ho sbagliato nella vita , tante volte ammetto , e da questi ho imparato a non sottovalutarmi , a volte ci diamo tanto per scontato che non sappiamo , dove la nostra tenacia è in grado di portarci se solo gli si da la possibilità di manifestarsi , se solo con coraggio decidiamo che quella persona allo specchio che a volte tanto temiamo , è la nostra migliore ancora di salvezza e nessun ‘altro potrà meglio conoscerci .
Ho mille sfaccettature , come ogni donna , sono incline molto facilmente ai cambiamenti d’umore , ma c’è un lato per la quale stravedo … la mia ironia .
Ebbene si , questo è un lato che in corsa ho modificato , laddove nascevo permalosa , il tempo e l ‘ esperienze vissute , hanno innescato in me il seme dell’autoironia , facendomi superare moneti oscuri della mia adolescenza ; gli occhi curiosi di conoscerti a volte li senti addosso come lame che ti lacerano la carne , così da sentirti tormentata da ogni commento fatto su ogni tuo centimetro del tuo corpo … e quegli anni passati a nascondermi dietro il cibo , abito giganti e parole che non mi appartenevano , sono stati un ottima base per creare quello che ora sono ; certo seppur fragile e a volte insicura , ora , in grado di volersi bene e accettare senza soffrire , un difetto .
Ho trascorso la mia infanzia nel paese di nascita dei miei genitori , paese che dico sempre di non aver mai abbandonato , ma non per la sua caratteristica territoriale ma per le cicatrici che mi ha lasciato . Da quando sono diventata mamma , mio figlio mi ha insegnato a leggermi nel profondo e ritrovare il mio “ essere bambina “ , scrutando così affondo da essere , talvolta , persa tra l’angoscia dei ricordi .
Faccio fatica , veramente tanta , a tornare in quella casa , lì ci sono ancora i profumi e le cose di persone essenziali che ora non ci sono più e che molto precocemente ci hanno salutato … Ci sono sogni e aspirazioni spezzati da una vita cruda e senza sconti , ci sono cuscini che non hanno attutito le cadute di tutti , c’è l’eco di ogni mia risata , di ogni litigata , di ogni parola incisa , ormai , nella mia mente … c’è il segno di ogni lacrima e l’ombra del dispiacere dei miei genitori di fronte ad una scelta di vita che non ha dato loro , i frutti che si aspettavano .
Sono ormai lontani questi anni , eppure le loro tracce sono ormai tatuate in me in ogni scelta che devo affrontare , in ogni decisione io debba prendere .
Non so con certezza se posso dire di conoscere me stessa , tanto da descrivermi , ma di sicuro posso affermare che nonostante tutto , è un piacere farmi compagnia .