E’ una scena che appare con una certa frequenza durante l’infanzia, una bambina che mette in fila le sue bambole e gioca a fare la maestra simulando lezioni improvvisate ad appannaggio di pupazzi inanimati, provocando stupore e orgoglio nei nonni e nei genitori, pronti a profetizzare un futuro certo nel mondo dell’insegnamento. Un bambino che tra tutti i giocatoli a disposizione mostra di preferire la macchina fotografica giocattolo e passa ore a immortalare parenti e oggetti come un perfetto reporter, c’è chi disegna, chi suona, chi scopre da piccolo la sua passione e chi fatica a trovarla.
Le passioni si scoprono da piccoli e quando, da adolescenti e oltre, si cerca la propria strada è a quelle che a volte, bisognerebbe fare riferimento.
Le biografie dei personaggi famosi nei diversi ambiti artistici, letterari e sportivi, narrano di passioni forti, spesso maturate negli anni dell’infanzia, ma allora la strada è già fissata dal principio?
Naturalmente non sempre è così, i bambini curiosi di tutto, passano spesso da un interesse all’altro, ma se c’è una passione forte prevale sulle altre.
Lo Zecchino d’oro a San Marino
Una grande passione per il canto affinata grazie alla partecipazione a un coro di voci bianche e soprattutto“cantando a squarciagola tutto il giorno” ha portato la sammarinese Letizia Colombini a partecipare alle selezioni dello Zecchino d’oro che lo scorso fine settimana hanno fatto tappa a San Marino.
Selezione passata per Leti ma soprattutto la possibilità di partecipare alle selezioni finali dello Zecchino un programma che da sempre accompagna lei e la sua famiglia su un palco, nell’occasione con il brano“La mia casa”. Una serata che difficilmente Letizia potrà dimenticare “il momento più emozionante è stato quando hanno pronunciato il mio nome- ricorda- non mi aspettavo di passare, amo tutte le canzoni dello Zecchino”.
Prossimo impegno le finali a Bologna, un obbiettivo che Letizia porterà avanti con il sorriso e la leggerezza dei suoi meravigliosi nove anni e il consiglio di mamma e papà “I miei genitori mi hanno detto di godermi questo momento e di viverlo per quello che è, un gioco, senza pensare alla competizione”.
Chiara Macina