Val Gardena: le origini
Circa trecento milioni di anni fa la Val Gardena giaceva sul fondo del mare. È stato in quel periodo della storia del mondo noto come Triassico che il fondale di un mare piuttosto basso andava stratificandosi attraverso sprofondamenti, innalzamenti, eruzioni vulcaniche. Così, quando circa trenta milioni di anni fa, ai tempi della Pangea, la pressione tra la Laurasia e il Gondwana iniziò a produrre l’innalzamento del fondale marino, il massiccio del Sella, del Sassolungo e del Sassopiatto, delle Odle e di tutte le montagne che oggi sono note come Dolomiti, emersero dalle acque. Le conchiglie, i molluschi, le alghe fossili trovate tra gli strati rocciosi, hanno confermato questa storia e hanno facilitato la datazione. Il Museo Gherdëina di Ortisei oggi conserva alcuni resti “marini” unici che testimoniano l’evoluzione di questa lingua di terra circondata dalle montagne. Fra questi, l’ittiosauro Cymbospondylus del Monte Seceda, il rettile-pesce più antico dei dinosauri. Gli ittiosauri, infatti, vissero nei mari delle Dolomiti circa 230 milioni di anni fa, mentre sulle terre emerse muovevano i primi passi i dinosauri.
Oggi la Val Gardena e le Dolomiti, dichiarate dall’Unesco ‘Patrimonio dell’Umanità’, sono uno dei dei luoghi più belli del mondo, dove la storia millenaria e la natura incontaminata sono materie preziose sulle quali gli uomini hanno saputo costruire, con intelligenza e amore, un presente unico.
Dal Museo Gherdëina questa scultura lignea raffigurante Adamo ed Eva: progenitori che ci raccontano di una tradizione artigianale ed artistica ricca ed evocativa, che oggi di rinnova continuamente grazie agli intagliatori di legno. Il Museo raccoglie un vasto tesoro di sculture sacre e profane prodotte tra il XVII e il XX secolo.
Judith Sotriffer ha ripreso e rinnovato la tradizione dei giocattoli in legno gardenesi, risalente a fine XVII secolo, reinterpretandola in chiave contemporanea. Tra le sue mani le bambole visibili presso il Museo Gherdëina diventano ballerine, più oggetti di design che “giochi” veri e propri. Realizzate in pino cembro (cirmolo), un legno morbido e dalla resina profumata che cresce solo oltre i mille metri, vengono esportate in tutto il mondo, Giappone compreso.
La via Crucis come fonte di ispirazione per creazioni artistiche a tema sacro che uniscono, alla qualità pittorica, elementi naturali come i fiori. Non solo nelle chiese, ma soprattutto lungo le strade e i sentieri che salgono da Selva di Val Gardena verso le montagne. In questa foto, una ‘stazione’ con la Crocifissione.
La natura in Val Gardena è vera protagonista di bellezza: basta saperla cogliere, intuirla, in uno sprazzo di cielo o tra le radici di un albero. Particolari wabisabi.
Fino all’11 settembre 2016 Ortisei ospita presso la piccola piazza Sant’Antonio e il Circolo Artistico e Culturale la quinta edizione della Biennale Gherdëina, intitolata “From here to eternity”. Una riflessione site specific, curata da Adam Budak, che ha coinvolto dodici artisti internazionali: Stephan Balkenhol (Germania), Michele Bernardi (Italia), Katinka Bock (Gemania), Fernando Sánchez Castillo (Spagna), Anna Hulačová (Repubblica Ceca), Franz Kapfer (Austria), Symons Kobylarz (Polonia), Christian Kosmas Mayer (Germania), Marzia Migliora (Italia), Adrian Paci (Italia/Albania), Nicola Samorì (Italia), Xavier Veilhan (Francia). Un progetto che abbraccia la storia della vallata, ne coglie i suoi temi più profondi (come il ‘confine’) e gli oggetti-simbolo (come il legno), ri-presentandoli icasticamente in un dialogo tra passato, presente e futuro.
Anche i bambini sono protagonisti della vita della vallata e vengono coinvolti nella vita pubblica non solo nei momenti di rievocazione storica in costume: lo spazio per la loro creatività è anche “civico”, attraverso la realizzazione di una peculiare, come in questo caso, segnaletica stradale.
Infine, la cura del dettaglio. Centri tavola, fiori da tutte finestre, persino il dog bar allestito presso il Rifugio Comici al passo Sella. Nulla in Val Gardena è lasciato al caso.