Si avvicina il Natale, è tempo di essere più buoni, di fare propositi per il nuovo anno, di stressarsi alla ricerca di regali, di riciclare quelli già ricevuti e non graditi, di scervellarsi nell’elaborare menù a tema per uno stuolo di parenti, serpenti o amabili che siano.
A prescindere dalla fede religiosa, il Natale è per tradizione la festa di tutti i bambini, gratificati nella loro bontà o quanto meno nei buoni propositi dalla visita di Babbo Natale che come vuole la tradizione il 24 dicembre passa nelle case di tutti i bimbi del mondo e lascia sotto l’albero quanto questi gli hanno richiesto tramite letterina indirizzata al Polo Nord, dove è noto, il generoso patriarca risiede.
Babbo Natale passa l’anno alla ricerca dei doni richiesti dai bambini, aiutato dagli elfi, cercando una mediazione tra i desideri a volte un po’ megalomani dei più piccoli e le possibilità concrete di soddisfarli, è più generoso della Befana che valuta il comportamento dei piccoli in maniera precisa, ricompensandoli ma anche punendoli con il carbone, il vecchio vestito di rosso accontenta sempre.
Nelle lettere indirizzate a Babbo natale i bambini proiettano tutto il loro essere, chiedono certo cose materiali, ma vi annotano anche desideri di carattere più generale “che il nonno stia bene”, “che l’amico non faccia più i dispetti” “che la maestra dia meno compiti”.
Lettere di Babbo Natale
Per un bambino l’espressione di un desiderio equivale al suo adempimento, per questo scrivono fiduciosi a Babbo Natale, rivolgendogli ogni genere di richiesta, il giorno in cui scoprono l’inganno è triste, si sale inesorabilmente uno dei gradini che conducono verso l’età adulta, verso la consapevolezza, non vi è individuo che non ricordi con precisione il giorno della verità. Un bel libro da leggere ai propri figli in questo particolare periodo dell’anno è “Lettere di Babbo Natale” di J.R.R Tolkien, raccolta di lettere scritte dall’autore de “Il Signore degli anelli” ai tre figli.
Chiara Macina