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Novelline sammarinesi il patrimonio della cultura popolare

Nel 1927 Walter Anderson, uno dei maggiori studiosi del folklore del XX° secolo, a seguito di un suo soggiorno a San Marino, pubblicava il primo libro delle “novelline popolari sammarinesi”.
Nel 1929 pubblicava le novelline della parte occidentale del territorio della Repubblica, in seguito nel 1933, quelle della parte orientale.
Tali pubblicazioni erano il frutto di un lavoro che l’Anderson aveva svolto in Repubblica scegliendo le novelline e altro materiale folclorico che gli alunni delle scuole sammarinesi avevano scritto, parte in dialetto e parte in italiano, sotto la guida dei loro insegnanti.
L’Anderson ha dato il titolo a ogni novellina, che nei manoscritti mancava, e per ognuna ha specificato:
a)il nome, l’età, la classe, il domicilio, il luogo di nascita dell’alunno che l’ha scritta, la data di questo fatto;
b) il numero del tipo della novellina, secondo il catalogo dell’Aarne;
c) le principali biografie che esistono sulla novellina in questione;
d) i luoghi dove il lettore può trovare liste biografiche delle versioni della novellina;
e) le varianti che nella lista sono comprese;
f) l’areale della novellina;
g) la versione più antica fra quelle conosciute;
La raccolta comprende ben 118 novelline che in base al contenuto sarebbe opportuno dividere in favole, fiabe, leggende e novelline vere e proprie.
Caratteristiche ben precise distinguono questi generi.
La favola ha per protagonista gli animali parlanti, buoni o cattivi, che ben rappresentano i pregi o difetti umani.
La Fiaba ha come personaggi principali individui in grado di compiere imprese eccezionali, alcuni con poteri magici.
La Leggenda è la narrazione improntata al prodigioso, della vita di un Santo.
Nella Novellina ci si confronta con le parvenze e i paradossi della realtà.
Nelle novelline popolari sammarinesi sono numerosi i riscontri con novelle romagnole o di altre regioni d’Italia. La trama è lineare ed esemplificata, molte rivelano qualche limite a livello stilistico per quanto riguarda l’efficacia espressiva, non bisogna dimenticare che sono state scritte da ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13 anni e non da persone abituate a raccontare.
In questa raccolta sono presenti testi dialettali provenienti dalle diverse scuole della Repubblica, è quindi possibile rendersi conto delle diversità della parlata dialettale sammarinese in relazione alle zone del territorio.
Le novelline “sammarinesi” come documentato dallo stesso Anderson, sono diffuse, come ogni prodotto della cultura popolare, in una zona molto più ampia. Tra le novelline più diffuse a San Marino, compare una fiaba “il lupo e le tre ocarine” che nella raccolta è presente in più di una decina di versioni, quelle scritte in lingua italiana costituiscono un materiale interessante per lo studio dell’italiano popolare.
La narrazione è improntata a grande semplicità per cui è normale l’uso della coordinazione e scarsa la frequenza della subordinazione. Sono presenti forme espressive tipiche del dialetto e anche forme linguistiche imperfette dal punto di vista grammaticale ma tipiche del linguaggio comune, un vero patrimonio della cultura popolare.

Chiara Macina

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