Conobbi Sergio Marchionne nel mese di gennaio di diversi anni fa.
Ero ad Arte Fiera a Bologna, sicuramente di giovedì, giornata di inaugurazione della mostra.
Ricordo che attirò la mia attenzione non tanto per il personaggio pubblico che rappresentava, ma per l’empatia che da subito stabilì con l’opera che stava guardando.
La stessa attrazione che provai anche io nel trovarmi di fronte all’opera di dimensioni monumentali di Wim Wenders:una foto gigantesca raffigurante il niente del deserto del Texas…ti ci potevi perdere li dentro !
Sergio Marchionne ne fu così rapito da parlarne in maniera animata e concitata con il suo accompagnatore Luca Cordero di Montezemolo, l’amico gallerista con cui stavo parlando si avvicinò ai due trascinandomi con lui, allora compresi quanto Marchionne si sentisse appagato dall’opera.
Scambiammo qualche parola sulla foto poi li lasciai alle trattative di acquisto, non so se alla fine la acquistò, ricordo pero’ con simpatia la sua spontaneità nell’approcciarsi all’opera, la stessa di un bambino, forse era proprio lì che si sarebbe voluto perdere nel niente dove tutto ricomincia.