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L’amore quando arriva arriva

L’amore quando arriva arriva

“Il Natale quando arriva arriva”

E’ questo lo slogan di una pubblicità natalizia di qualche anno fa

Anche l’amore quando arriva arriva

Non bussa alla porta anzi scardina qualsiasi barriera e fermaporta, come una folata di vento improvvisa, come un delizioso mal  di denti inaspettato, non ha cura di sapere se quel giorno siamo andate dal parrucchiere, se abbiamo tolto la tuta di flanella con cui di solito giriamo in casa, non chiede permesso, non ci chiede se siamo oberati di impegni o abbiamo tempo da dedicargli, se siamo pronte, se abbiamo lavorato su noi stesse, se ci piacciono di più gli uomini castani o biondi, gli occhi azzurri o neri.

Un bel giorno arriva e non ci lascia più, ci accende e risveglia dal letargo, ci fa ricordare emozioni, ci riconnette nel manifestarci all’altro alla nostra essenza più profonda, ci fa ricordare chi siamo davvero e soprattutto ci fa venire voglia di raccontarci, aprirci all’altro in un flusso di pensieri continuo e inarrestabile, somigliabile in intensità solo alla diga di Ridracoli.

Possiamo aprirgli o meno la porta ma la sua intensità non cambierà.

Jung sosteneva questo:

“Tutte le persone incontrate nella vita che hanno un potere di fascinazione su di noi sono in realtà parti scisse di noi stessi che abbiamo rimosso e che ci sono riportate indietro. Quindi, se preferiamo non farci ingannare dalle nostre stesse illusioni, dovremo analizzare accuratamente ogni forma di fascinazione per ricavarne, come quintessenza, un frammento della nostra personalità, e ci renderemo a poco a poco conto che lungo il cammino della vita, non facciamo che incontrare sempre di nuovo noi stessi, sotto mille travestimenti.”

(Carl Gustav Jung)

L’amore porta con sé un grande dono, un onore che è anche un onere: ci fa sentire completamente scoperte e “scardinate” eppure al sicuro di fronte alla nostra persona, che da un lato toglie strati di maschere e dall’altro dice “Va bene così, sei te”.

Fragili eppure al sicuro.

Con alcune persone spiegarsi è faticoso, fa perdere energia, appesantisce e produce sempre il medesimo frustrante risultato, ma con la nostra persona tutto diventa semplice quasi meccanico, non sono dopo un po’ necessari fiumi di parole basta una frase, una parola, uno sguardo, un accenno.

L’amore così come i cicli della natura procede per stagioni:

Comincia sempre con l’estate: colori intensissimi così come le emozioni.

Primavera: si comincia a raccogliere il frutto di quanto si è seminato, quello che si è messo a frutto produce, nutre, riconcilia.

Autunno e Inverno in amore non necessariamente conducono a uno spegnimento del desiderio, sentimenti ed emozioni: nulla c’è di più bello dei colori dell’autunno, dei tappeti di foglie che al pari di ricordi condivisi possono diventare una scala che conduce verso l’infinito.

L’Inverno è poi per gli occhi tempo di magia e candore, quello prodotto dall’incanto della neve, quello di uno scenario reso insolito e pittoresco dalla magia di quanto scende dall’alto.

Qualche tempo fa ho letto un romanzo, la sua protagonista era solita indossare vestiario dal colore inverno sopra e abiti primavera sotto al cappotto.

Ne ho estratto: mostra i tuoi colori solo a chi riesce a vedere sotto la tua corazza.

Quando ero molto giovane ho letto una frase che mi risuonava molto “L’amore è un bunker a cielo aperto, una tempesta di mortai”, spesso l’amore in età giovanile o nella fasi iniziali è anche struggimento: è attesa di un messaggio, è speranza e ansia, altalena emotiva, nell’incertezza che i propri sospiri e sentimenti siano condivisi.

E’ batticuore, è attesa di un incontro, è imbarazzo, è tormento, è paura e voglia di rivelarsi all’altro.

Per una ragazza grande come me che ho ormai 47 anni, in questa stagione della mia vita l’amore è un rivelarsi continuo, mostrarsi, nella consapevolezza che questo processo mi porta oltre che davanti agli occhi della persona che amo anche di fronte a me stessa, al centro di emozioni e riflessioni che mi raccontano tantissimo di me, nella piena conoscenza di me stessa, nel mistero di un’alchimia che non può per sua stessa natura essere spiegata a parole, nello stravolgimento di quanto “sulla carta” e secondo logiche razionali va nella direzione pensata, nella consapevolezza che alla fine si…tutto va davvero come deve andare”.

Chiara Macina

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