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Lambretta: la storia di un sogno

Nata nel 1947 con una mission ben precisa “soddisfare le esigenze di mobilità di quegli italiani che nel dopoguerra sono animati da un sano istinto di rivalsa, che li spinge a muoversi, a ripartire”, la mitica lambretta scooter popolare ideato da Ferdinano Innocenti si ispira alle moto Cushman in uso ai militari americani durante il secondo conflitto bellico.

Lambretta: il mezzo dell’Italia che riparte

Piccola, forte, a un prezzo molto contenuto, poco sopra a quello di una bicicletta motorizzata, circa 60-70 mila lire, queste le tre caratteristiche principali che decretano il successo della Lambretta, al punto che immessa sul mercato nel 1948, raggiunge da subito 70 unità giornaliere, sino ad arrivare a 150 unità nel 1949.

I primi modelli, con motori a due tempi, cilindrata tra i 39 e i 198 cm cubi, si presentavano solidi grazie a una struttura tubolare rigida su cui viene assemblata la carrozzeria, ruote di piccolo diametro, sino al ‘50 prodotta solo in versione scoperta, poi anche in versione carenata. Negli anni ‘60 i modelli proposti sono sempre più personalizzati e raffinati, la lambretta è una vera e propria icona e simbolo della storia italiana di quegli anni, prototipo di una rivoluzione culturale giovanile, tratteggiata magistralmente nel film “Quadrophenia”. Protagonista è Jimmy, membro MODS (Modernist), gruppo di giovani vestiti in giacca e cravatta, che guidano scooter italiani: Lambretta o Vespa, contrapposti stilisticamente e ideologicamente ai Rockers, seguaci del rock and roll americano vestiti in pelle e in sella a grosse motociclette.

Nel 1972 marchio e linee di produzione della Lambretta sono vendute al governo indiano, in territorio erano presenti condizioni identiche a quelle presenti in Italia al momento del lancio della lambretta, necessità e voglia di mobilità ma non ancora un benessere tale da poter puntare sull’automobile.Negli anni chiave del boom economico il sogno medio dell’italiano si amplifica e si concentra sull’auto.

lambrettaLa “Scooter India Limited” continua la produzione sino al 1997. La storia riprende un nuovo corso italiano con la Mootlife Italia spa nel 2011, la Lambretta torna su strada con il modello LN.

A Milano e più precisamente nel comune di Rodano, c’è un vero e proprio Museo dello scooter e della lambretta, in esposizione una collezione composta da oltre 100 esemplari, che ben definiscono la produzione scooteristica delle nazioni più industrializzate.

Si tratta di una mostra tematica permanente, suddivisa in settori:

-veicoli prodotti sino alla prima guerra mondiale;

-scooter costruiti dal 1945 al 1972;

-produzione Innocenti;

-modelli Vespa più rappresentativi.

Il settore dedicato alla Lambretta contempla anche un’archivio storico Innocenti con oltre 5.000 negativi fotografici, 45 film pubblicitari, serie di disegni costruttivi originali, depliant dell’epoca.

lambretta per dueOltre al Museo permanente, in Italia sono centina i Club Lambretta, si terrà un raduno nazionale propiro i prossimi 24-25-26 maggio 2013.

Milioni gli appassionati, è spontaneo interrogarsi sulle ragioni che scandiscono questo.

Perchè? Molti bramano di possedere un modello degli anni passati, per desiderio di appagare un desiderio che allora non era possibile soddisfare, per occupare il proprio tempo libero, o semplicemente per ridare nuovo vigore a un motore di decenni e decenni fa.

Molti anche i libri sull’argomento: come “Due ruote di felicità” di Vittorio Tessera, libro sul filo della memoria che racconta, non senza tocchi di grande romanticismo, l’avventura LAMBRETTA con 500 immagini d’epoca, scandite dai racconti dei protagonisti di quel mondo negli anni 50 e 60.

 

 

 

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