Ogni giorno arrivano ovunque merci da ogni parte del mondo. Nonostante i costi di trasporto, stoccaggio e conservazione proporzionali alle distanze, spesso le merci prodotte lontano sono concorrenziali con quelle locali.
Questo avviene per vari motivi:
- Minori costi della manodopera, delle materie prime, di tasse, contributi, assicurazioni, ecc.
- Costi non conteggiati nei prezzi al consumo:
- inquinamento atmosferico e ambientale,
- malattie da inquinamento, .
- effetto serra,
- deterioramento di mezzi e vie di comunicazione pubblici
- consumo di materie prime e carburanti in esaurimento sul Pianeta
Sfruttando la produzione ed il consumo locale al meglio delle possibilità si avrebbe un calo notevole della circolazione di mezzi e persone con evidenti benefici sul traffico ed una forte riduzione di incidenti, feriti e morti.
Inoltre si ridurrebbero notevolmente i costi di costruzione e manutenzione viaria e risulterebbero meno necessarie grandi opere come la TAV o il ponte sullo stretto di Messina.
I costi non conteggiati nei prezzi al consumo ricadono sulla comunità sia come peggioramento della vita umana e dell’intero ecosistema, che come costi diretti o indiretti per il sistema sanitario ed altro.
Negli ultimi decenni si è accentuata molto la tendenza a costituire grandi società e complessi multi nazionali per affrontare meglio la globalizzazione. Non di rado, tali gruppi economici scaricano sul locale problemi, costi sociali ed ambientali mentre spostano gli utili ove la tassazione è minore o nei paradisi fiscali.
Se, ai prezzi al consumo, fossero aggiunti fossero i costi non conteggiati che incidono sull’ambiente, sulla comunità e sugli individui, molti prodotti locali risulterebbero convenienti.
I prodotti locali garantiscono inoltre controlli della produzione più facili da parte dei consumatori e, per quanto riguarda i generi alimentari, maggiore freschezza e sapore dato che vengono raccolti più maturi e venduti quasi subito.
Purtroppo non possiamo cambiare radicalmente e subito il sistema attuale, ma è possibile liberarcene parzialmente promuovendo la consapevolezza e creando alternative con reti locali di produzione e di consumo che, avvicinando e collegando i produttori ai consumatori, consentano sostenibilità economica ed ambientale (filiera corta/Km zero).
Possiamo anche chiedere agli enti pubblici di spostare parte della tassazione in modo proporzionale sulle percorrenze delle merci (ad es. tassando ogni mezzo di trasporto in base all’inquinamento e ai chilometri percorsi nell’anno) in modo da addebitare adeguatamente i costi che ricadono sulla società e sull’ambiente.
Per questo la Cooperativa Ama Mapu propone un gruppo di acquisto locale e seleziona prodotti locali ottenuti con sistemi idonei a salvaguardare la salute e l’ambiente e, cercando di ricorrere più possibile allo sfuso per incidere meno possibile all’inquinamento da imballaggi, li propone nel mercatino interno e al domicilio degli aderenti.
Tutto questo cercando di applicare prezzi in linea con quelli della grande distribuzione.