Chi abbia mai giocato a Petropoli, gioco di società sulla scalata alle ricchezze petrolifere abbastanza diffuso nel nord Europa, dovrebbe sapere che l’uomo che ne ha inventato formato e regole risponde al nome di Arnaud de Rosnay. Un uomo dalla personalità talmente poliedrica e sfaccettata da essere stato anche famoso fotografo, grande avventuriero, surfista e pioniere del windsurf.
Nato a Parigi e formatosi in Svizzera, rampollo di una nobile ed importante famiglia francese, è alle Mauritius – dove i de Rosnay possedevano una piantagione di zucchero – che Arnaud fece la conoscenza col suo vero elemento: il mare.
Dopo aver lasciato la scuola a soli diciotto anni, Arnaud intrecciò una relazione con una modella diciasettenne, la futura attrice Marisa Berenson, che lo introdusse nel mondo della moda; in poco tempo, Arnaud divenne un fotografo affermato per le grandi riviste, prima, e ricercatissimo freelance, poi.
Con la passione per la fotografia a spingerlo sempre più nella natura, Arnaud cominciò ad appassionarsi agli sport all’aria aperta.
Insieme al fratello Joel, introdusse in Francia la pratica dello skateboard, che nel paese transalpino prese il nome di planche à roulette, in virtù del ben conosciuto sciovinismo linguistico transalpino.
Nel 1977, su un lungo skateboard spinto da una vela agganciata da un giunto cardanico, percorse quasi 1400 chilometri di Sahara costiero, tra il Senegal e la Mauritania.
Ormai aveva incontrato la grande passione della sua vita, il windsurf, che aveva con successo traslato su terra per quell’impresa.
Nell’agosto del 1979, Arnaud attraversò le gelide acque dello stretto di Bering, tra l’Alaska e la Siberia, impiegando le otto ore necessarie a non superare il tempo per morire congelato.
Un anno e mezzo più tardi intraprese la controversa impresa di coprire i novecento chilometri tra le isole Marchesi e Hawaii, preparandosi lungamente col grande velista Bernard Moitessier: caduto in una secca, venne dato per disperso per 11 giorni, per poi esser recuperato dalla Marina su un atollo isolato.
Dopo una vita da playboy, ma ormai innamorato di una ragazza di nome Jenna, Arnaud cominciò a vedere le sue traversate come strumento d’unione tra i diversi paesi. Viaggi di pace nel mondo litigioso caratterizzato dallo scontro tra le due cortine.
In questo suo disegno vanno incastonate le celebri traversate tra il Giappone e l’Unione Sovietica e tra Cuba e la Florida; dimostrando la propria genialità, Arnaud tesseva la propria vela con le bandiere dei due paesi costieri che andava ad unire.
Il 24 novembre 1984, le vele ritratte nella vela erano quelle della Repubblica Popolare Cinese e della Repubblica di Formosa.
Rifiutatosi d’attendere la barca d’appoggio, che tardava ad arrivare, Arnaud prese il mare forte e tempestoso. Avrebbe dovuto toccare la terra di Taiwan sei ore più tardi.
Purtroppo Arnaud non arrivò a Formosa e nemmeno rientrò in Cina.
Il suo corpo non fu più rinvenuto e nemmeno alcuna parte del suo windsurf.
Aveva 38 anni.
Sulla fredda riva cinese, Arnaud de Rosnay lasciava una giovane moglie ed una bimba di due mesi; ed anche un infinito lascito di avventure, immagini e libertà che tuttora gli sopravvive.
Marco Nicolini