Al principio è stato tutto un postare muffin, cupcake, plumcake e tutto il repertorio di mini dolcetti americani. Suo contraltare le torte salate che hanno riempito per intere stagioni i siti dei food blogger, per poi innondare i social. Ora sono come dire: missing, spariti. Al loro posto fanno bella mostra di sé golosi pancake con frutti rossi e tonnellate di sciroppo di acero. Per mettere a posto le coscienze vanno alla grande i detox, toast con avocado, humus, germogli e insalate con frutta e semi oleosi. Ma se volete stare aggiornati sulle ultime novità in materia di social food, il vero top di stagione, amici e amiche, è la pasta fatta in casa, meglio ancora se tirata a mano.
A darmi la prova definitiva di quanto tirare la sfoglia sia the new chic sono le immagini postate sui profili social di amiche, per le quali cucinare equivaleva ad andare in rosticceria, prendere un take away e servirlo in tavola. Adesso invece la musica è cambiata, tutte a farsi scatti e scattini con le mani in pasta e a sottolineare con messaggi entusiastici il diplomino di azdora, frutto del corso frequentato nei fine settimana, oppure in queste sere di non inverno.
Quando si parla di pasta fatta in casa la Romagna fa scuola. Al primo posto svetta il Premio Marietta, una sorta di università della pasta fatta in casa. E non pensate che sia solo un affare per donne. In occasione della XX edizione della Festa Artusiana (25 giugno-3 luglio 2016), Forlimpopoli, la città natale del padre della cucina italiana Pellegrino Artusi, omaggia i migliori cuochi e cuoche dilettanti con il ‘Premio Marietta’, il concorso che prende il nome dalla celebre governante di Artusi, Marietta Sabatini. L’iniziativa, aperta a partecipanti da tutta Italia, vuole premiare coloro che hanno fatto della cucina il fuoco sacro della loro passione. Per partecipare, occorre realizzare un primo piatto (pasta fresca o secca o riso) ispirato al celebre manuale artusiano La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Le ricette dei piatti dovranno essere inviate al Comune di Forlimpopoli entro lunedì 6 giugno [email protected] .
Per imparare i segreti del mestiere. Se non siete ancora al livello Marietta potete iniziare a studiare frequentando piccoli corsi local. Al B&B Le Case Rosse di Verucchio la domenica mattina si danno lezioni di cucina. Domenica 6 marzo si parte con la pasta senza uova, curzul (pasta che assomiglia a dei lacci di scarpe da cui prende il nome) e strozzapreti; domenica 13 marzo la pasta all’uovo, tagliatelle, quadrettini, tagliolini, pappardelle; domenica 20 la pasta ripiena, ravioli e tortelli. Costo dell’iniziativa 25 euro per ogni singola lezione e 60 euro se si acquista il pacchetto completo. Il corso è a numero chiuso, massimo 10 persone, gli ingredienti vengono messi a disposizione dall’organizzazione e a fine laboratorio si porta a casa quello che si è preparato.
Allettante la proposta che arriva dalla Fattoria Belvedere di Bellaria Igea Marina. Pure qui tre lezioni, stavolta non di mattina ma tre sere per imparare i segreti del mestiere. Si parte da quella più semplice come le tagliatelle, pappardelle, maltagliati e quadrettini, per passare alle paste ripiene e quelle colorate come ravioli aperti, i cappellacci, le mezzelune e le caramelle. Ogni partecipante avrà la sua postazione di lavoro e a fine serata si conclude con una degustazione. Il prossimo corso parte il 15, 16, 17 marzo, 30 euro a serata, numero chiuso e iscrizione obbligatoria.
A proposito lo sapete che secondo la tradizione romagnola la larghezza delle tagliatelle non deve mai superare i sei millimetri? In nessun caso. Un tale errore sconfinerebbe nella “tagliatella larga”, più emiliana che romagnola. Mica questioni di poco conto.