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Comunicazione uomo donna: dinamiche

Un uomo in grado di proferire le parole che ogni donna vorrebbe ascoltare.

Questo sogno sembra essere diventato finalmente realtà grazie alla Mattel, storica casa produttrice di giocattoli, tra cui la Barbie e il suo sorridente e legnoso fidanzato Ken, da qualche tempo disponibile in una nuova versione.

Comunicazione uomo donna: le parole giuste da dire.

La pubblicità che reclamizza l’articolo non lascia spazio a dubbi, con la promessa “ripete le frasi che vuoi tu con la sua voce”, ossia parole intelligenti ma con un timbro di voce maschile, accostamento insolito, il desiderio di ogni fanciulla, quasi impossibile replicare l’effetto con un uomo in carne e ossa.
La voce è registrata grazie ad un pulsante a forma di cuore collocato sul petto dell’uomo made in plastic, è poi riprodotta nella tonalità desiderata.

Certamente questo Ken conquisterà le bambine e le mamme, le adolescenti e le donne mature accomunate da problemi di comunicazione con l’universo maschile.
La domanda resta:”Le donne cosa vogliono realmente sentirsi dire?

striscia Peanuts

Comunicazione uomo donna

L’Universo femminile sembra correre su un binario diverso da quello maschile, l’uomo esprime i suoi bisogni in modo esplicito, a volte persino triviale, la donna non palesa chiaramente ciò che pensa, salvo poi rivendicare il diritto di lamentarsi, se il compagno non coglie al volo l’oggetto del suo desiderio.
L’uomo è semplice quasi basico nell’esternazione del suo pensiero, la donna invia messaggi subliminali che vuole siano colti prontamente dal partner.

“Tanto tempo fa, i marziani e le venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perchd si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla Terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi.”

Questo è l’incipit del libro “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, un bestseller mondiale, presente nelle classifiche di vendita di numerosi Paesi.

Il libro di John Gray si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne hanno due diversi modi di pensare, di parlare, di amare.

I comportamenti di uomini e donne finiscono per l’assumere spesso significati diametralmente opposti. Per esempio, tanto l’uomo in determinati momenti della sua giornata ha bisogno di “ritirarsi nella sua caverna”, in solitudine, quanto la donna, alle prese con le stesse problematiche del partner, sente di dover condividere i propri sentimenti con gli altri.

Il dialogo non è però impossibile, imparando a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano.
Non è impossibile imparare ad amare e a sostenere nel modo migliore le persone che sentiamo vicine.
c.m

Le differenze tra uomini e donne sono da sempre fonte di dissertazioni del mondo letterario, antropologico, sociologico, psicologico.
Se invece di partire da quello che li differenzia si iniziasse a discutere su quello che li accomuna?

Innanzitutto sono persone e in quanto tali hanno bisogni basilari uguali, quello di sicurezza, di appartenenza, stima, realizzazione. Possono anche manifestare modi differenti di realizzarli, ma alla base vi è una spinta comune che li indirizza verso un soddisfacimento similare.

Quindi se tutti vogliono la stessa cosa, perché l’altro non riesce a darmi ciò che io desidero?

Si tende ad avere l’errata percezione per cui l’altro dovrebbe capire e anticipare i nostri desideri per realizzarli. Talvolta è possibile ma non è un automatismo. Esiste tuttavia un modo per arrivare ad un rapporto soddisfacente in cui l’altro sa darci quello che vogliamo.

Il segreto è nella comunicazione.

Parlare, comunicare all’altro anche con poche parole chiare e trasparenti quello che si vuole o non si vuole. Gli impliciti non servono a nulla, generano ambiguità e aumentano le incomprensioni. Se in altre situazione di vita ci permettiamo di chiedere quello di cui abbiamo bisogno, perché non dovremmo poterlo fare anche nelle relazioni, siano esse amorose di amicizia o di altra natura?

Si potrebbe obbiettare: “Se lo suggerisco io non vale! Lui lo deve capire da solo!”.

Per quale motivo? Se io mi apro ad un altra persona manifestando i miei desideri e lui, accogliendo quanto confidato, sceglie di acconsentire alle mie richieste, soddisfare i bisogni e rendermi felice è questo che conta. E’ la libertà di fare qualcosa per la gioia dell’altro che da senso e valore alle relazioni e non l’abilità di cogliere segnali nascosti.

Dott.ssa Francesca Bologna

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