Qual è il vero senso della vita?
È una piccola storia che parla di vita, di morte, di emozioni, ma soprattutto di come ognuno di noi decide di usare il tempo a propria disposizione. “Coda“, il cortometraggio animato diretto da Ana Holly con il team dello studio Maps and Plans, ci spinge a riflettere sul senso dell’esistenza. Ha vinto numerosi premi tra cui: il Best Animated Short Film al SXSW, Most Creative Short all’Edinburgh Short Film Festival, Best Animation al Los Angeles International Short Film Festival. Candidato all’Oscar nel 2015 come Best Animated Short Film.
La morte che insegna a vivere
Il corto inizia con incidente mortale: un ragazzo esce da un party, è ubriaco, e una macchina lo travolge. Da qui inizia la narrazione profonda, l’anima si distacca dal corpo e inizia a vagare. In un parco incontra la morte con cui dialoga e dalla quale fugge gridando: “Ho solo bisogno di un po’ più di tempo”. Solo un po’ più di tempo magari per aggiustare le cose, avvertire i cari, ricordare, capire. “E sia”. Ma invece di tornare in vita, l’anima ripercorre la propria vita, come non l’aveva mai vista, attraverso immagini e ricordi, in cerca di qualcosa… La storia assume toni lirici e surreali, accompagnando lo spettatore in un toccante viaggio filosofico sul senso dell’esistenza. Cosa succede dopo la morte? E qual è il suo significato? Davvero si ripercorre a ritroso la propria vita?
Il colore come mood
Molto particolare anche l’uso del colore, che gioca un ruolo molto importante, come sottolineato anche dall’autore in un’intervista pubblicata sul sito Skwigly: “Il colore è fondamentale per settare il mood e per comunicare determinate sensazioni. L’elemento cromatico ci influenza in un modo molto sottile e allo stesso tempo ci dona moltissimo piacere”.
Per saperne di più
andcodafilm.com
andmapsandplans.com
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Fonte: tpi.it