E’ una leggerezza pensosa, intrisa di una dolce ironia e di un sarcasmo sempre gentile e intelligente quella che emerge dai versi del poeta dialettale Checco Guidi, un modo di scrivere che è fedele proiezione del suo animo e di un modo di guardare alla vita con gratitudine e semplicità, sempre attento ai valori veri molto spesso ricercati nei ricordi della sua infanzia e in quelle tradizioni popolari che vuole raccontare anche ai più giovani, in modo che non vadano disperse.
Autore di sette libri di poesie e due raccolte di modi di dire; “Viandint” è il titolo della nuova raccolta di poesie che Checco ha recentemente pubblicato, venerdì 9 ottobre alle ore 21 si svolgerà la presentazione presso la Sala del Castello di Serravalle, il poeta sammarinese sarà intervistato dall’amica Chiara Macina, la serata conoscerà un piacevolissimo intermezzo musicale ad opera della San Marino Concert Band.
“Nomen omen” il destino è nel nome sostenevano gli antichi “Viandint” il pellegrino è un titolo che vuole omaggiare una grande passione di Checco, quella per i cammini religiosi e non solo e un modus vivendi “Vivo da pellegrino- vivo come tutti in cammino, grato per le meraviglie del mondo, cadendo qualche volta ma sempre rialzandomi, soprattutto guardando con attenzione ciò che mi circonda”.
In fin di cunt a sém tot pelegroin…
Ad introdurci in questa raccolta di poesie dialettali le parole di Piero Meldini , riminese, già Direttore della Biblioteca Gambalunghiana, è autore di libri e saggi di storia contemporanea, storia locale e storia del cibo.
Meldini paragona una delle liriche “Madunina di Casét” ad una vera e propria Antologia di Spoon River sammarinese, la poesia è infatti un censimento degli abitanti del piccolo borgo alle porte di Serravalle.
Come giustamente sottolineato da Meldini c’è nel titolo un omaggio, conscio o meno, ad uno dei poeti di riferimento di Guidi: Raffaello Baldini autore di “Furistir”, uno dei maggiori poeti del secolo scorso, in gioventù diede vita assieme a Tonino Guerra, Pedretti, Macrelli, Fucci e Nicolini a “E’ circal de giudéizi” (Il circolo dei matti).
In Viandint si alternano temi civili e privati, moti dell’animo privati e pensieri universali, tante le poesie che strappano una bella risata , ma anche commozione e riflessione, un’ironia garbata e mai volgare e un tono che mai come in questa raccolta è stato di riflessione, sulla vita, sulla strada che ciascuno di noi è chiamato a percorrere e anche su quello che ci aspetta al termine dei nostri giorni terreni.
Da sempre Checco mette la sua penna a disposizione degli altri, decine e decine le occasioni in cui si è divertito a comporre poesie in occasione di un anniversario o data importante per qualche amico; da sempre i proventi delle sue pubblicazioni vanno a sostenere associazioni o iniziative benefiche, in questo caso l’Associazione Sammarinese Gerontologia e Geriatria Sezione Parkinson, malattia alla quale è dedicata la prima poesia della raccolta che comincia con queste parole “Cert u n’è pri nisun ‘na roba bèla, duvè cunviva se la trimarèla, perà, pansandji bèn, anche i disàgg i po’ purtè tla vita di vantàgg…”
A rendere la raccolta ancora più preziosa disegni realizzati dall’autore stesso in omaggio a un’altra passione di Checco, quella per il disegno, una passione resa ancora più grande dalla frequentazione del Laboratorio d’Arte di Domagnano diretto dal Pittore Furiano Cesari , tecnica prediletta la matita che indulge soprattutto nel ritrarre i volti.
La rima è sicuramente il ponte comunicativo più felice di Checco ma il suo animo, sensibile e ironico al tempo stesso, ben si esprime anche con il disegno; nel 2019 ha allestito una mostra di ritratti, tutti realizzati da lui, sui personaggi più caratteristici del Castello di Serravalle legati a un recente passato, un ulteriore tributo alla memoria, un valore che non va perduto ma trasmesso ai ragazzi.
A rendere la raccolta di poesie più completa, poesie tutte in vernacolo “quello che rende al meglio i moti del mio animo” e con traduzione in basso, un audio libro presente all’interno del testo. “Mi piace pensare- racconta Checco- che le persone ascoltino le mie parole in auto e magari di strappare loro una risata, o un po’ di commozione o ancora rendere vivo e riportare a galla una ricordo”.
Non ho dubbi in proposito, Checco è un vero cantastorie, a rendere ancora più speciali i suoi versi la genuinità e calore con cui la sua voce li declama, arrivano al nostro cuore perché scritti da una persona che condivide con generosità il suo viatico con noi.
“Viandint” – poesie dialettali è in vendita presso tutte le edicole e librerie della Repubblica di San Marino.
Chiara Macina