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Buono Ikea da 500 euro? Attenti alla bufala digitale!

Il buono bufala

Un messaggio su WhatsApp che annuncia un buono Ikea da 500 euro: “Hai visto mai… pensavo che era una fregatura e invece l’ho appena preso!” seguito da un link. L’ennesima bufala che sta circolando in questi giorni sull’app dall’icona verde, arriva generalmente da amici, parenti o semplicemente contatti in rubrica.  Molti di voi lo avranno già ricevuto (io sono a quota 2): è la nuova catena di sant’Antonio che fa credere agli utenti meno avveduti di potere incassare il cash rispondendo a poche semplici domande.

Primo campanello di allarme

L’italiano sgrammaticato è, spesso, un primo campanello di allarme. Il malcapitato che clicca sul link poi accede a un sito che, con ogni evidenza, non è quello ufficiale del colosso svedese, ma piuttosto una pagina web sviluppata dall’amico straniero del cugino. Finalmente si passa al test! Dopotutto si tratta solo di rispondere a qualche semplice domanda: “Compri spesso da Ikea?”, “sei mai stato insoddisfatto di un nostro prodotto?” e via dicendo.

Cosa si rischia?

Il messaggio ci invita a condividere il test con 15 gruppi o amici su Whatsapp, poi si potrà chiedere il fantomatico buono lasciando la propria email: lo scopo di questa catena, infatti, è quello di impadronirsi dei dati personali degli utenti.  Il rischio è che il proprio indirizzo venga bombardato di spam o nella peggiore dell’ipotesi,  potremmo ricevere virus, malware o tentativi di phishing.

Sei caduto in questa trappola?

Niente paura. La cosa migliore da fare, nel momento in cui ricevi uno di questi messaggi, è non cliccare sul link e, soprattutto, interrompere la catena evitando di inoltrare il messaggio. In seconda analisi, qualora avessi cliccato sul link e fornito i dati richiesti, consigliamo di contattare il tuo operatore telefonico per verificare che non siano stati attivati servizi a pagamento non richiesti.

La smentita del colosso svedese

Ikea ha già precisato attraverso un comunicato sul proprio sito la sua totale estraneità all’iniziativa e ha anche comunicato di aver già intrapreso tutte le azioni del caso per far luce sull’accaduto. La smentita è arrivata anche dalla Polizia postale che ha messo in guardia gli utenti dal rischio del tentativo di truffa messo in atto.

 

 

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