Alcune persone si conoscono altre si riconoscono
“Alcune persone si conoscono altre si riconoscono”.
Non rimane altro che scappare o restare.(V. Randone)
Può capitare nella vita di stringere forte la mano di una persona di scandire bene il proprio nome per presentarsi e poi di pensare “Mi sembra di averlo già visto…anzi mi pare di conoscerlo da sempre, strano perché è la prima volta che lo vedo”.
Si intravede negli occhi dell’altro un frammento di sé di un altro vissuto di un’altra dimensione e questo scambio di sguardi porta a ritrovare una memoria di sé atavica e autentica.
Jung lo definiva “un incontro tra anime”.
In psicologia, si parla di deja vu, quella sensazione di aver già vissuto in precedenza una situazione che si sta attualmente verificando.
“Anime che si conoscono da sempre anche se non si conoscono e quando si conoscono per davvero si riconoscono”
Come una mamma che guardando il proprio bambino poco dopo la nascita quasi si sente di volergli sussurrare: “Io e te non ci siamo conosciuti oggi e neanche nove mesi fa…tu ci sei sempre stato”.
Come due anime che si sono già incontrate e si ritrovano…perché forse hanno ancora qualche cosa da dirsi.
“Mi sembra di conoscerti da sempre”
E’ come se ci fossimo incontrati in un’altra vita e in questa solo ritrovati. Questo suggerirebbe una visione karmica dei rapporti, questo comunque sussurra il cuore.
Come una radio sintonizzata su una specifica frequenza, ci sono rapporti in cui si invia e riceve alla stessa.
L’intelletto potrebbe aver voglia di dire la sua “Io non so chi tu sia”
Ma il cuore sa già.
Neghiamo ciò che in fondo sappiamo essere vero perché non si adatta a ciò che siamo stati addestrati a capire.
A volte i tempi della mente e del cuore sono molto diversi:
Nella sofferenza di solito è la mente ad arrivare per prima ed elaborare il cuore ci mette un po’ di più.
Nella magia di un incontro è il cuore ad arrivare per primo e la mente a suggerire talvolta un’accorata prudenza e un’opportuna e graduale circospezione.
Questa persona però rompe senza sforzo ogni tuo “meccanismo di difesa”
Non si tratta proprio di conoscere la persona ma di riconoscerne l’essenza, in uno scambio bilaterale l’altro non ti vede solo come persona, ma comprende l’essenza del tuo essere.
Capita talvolta di incontrare una persona per la prima volta e di cominciare a parlarci con una scioltezza ed un’inspiegabile confidenza, raccontarsi a trecentosessanta gradi, negli aspetti più intimi e privati, mostrare quella parte del proprio mondo che si manifesta assai raramente, come ninnati dalla piacevole sensazione di conoscerla da sempre, provando una sintonia ed un’affinità epidermica, quasi un naturale e sano istinto a mostrarsi per quelli che si è, abbandonando fronzoli e sovrastrutture.
Si avverte quasi la sensazione di comprendere la mente dell’altro senza fare nessuno sforzo o di pensare alla stessa cosa, sai intuitivamente cosa piace a questa persona o cosa disprezza, puoi quasi prevedere come reagirà a certi stimoli, cosa lo fa ridere, cosa lo spaventa
Le conversazioni ti conducono dentro a un magico anello temporale, forse perdi la cognizione del tempo, diventa un concetto relativo.
Di pari passo allo scorrere delle lancette dell’orologio cresce la tua evoluzione personale.
Ci sono anime che esistono per conoscersi e finiranno per farlo. Perché le anime consapevoli sanno aspettarsi, riconoscersi e comunicare.
Capita raramente, ma quando succede, inizia una sorta di misteriosa “connessione”.
Le anime affini si parlano anche da lontano.
Si sentono sempre vicine…
Agostino Degas