Adidas vende milioni di scarpe fatte con la plastica degli oceani
L’inquinamento marino da plastica è un problema che ha raggiunto ormai dimensioni globali. Le immagini dell’isola di plastica del Pacifico, il Pacific Trash Vortex, ovvero la chiazza galleggiante formata dalla plastica che abbandoniamo in mare che ha ormai raggiunto le dimensioni della Francia, hanno fatto talmente tanto scalpore che l’organizzazione ambientalista Plastic Oceans Foundation ha lanciato la provocazione di dichiararla nazione a tutti gli effetti.
In questo contesto si collocano diverse campagne di sensibilizzazione, tra cui la sfida ambientalista di Adidas che lo scorso anno ha realizzato un prototipo di scarpa composta al 95% di plastica riciclata raccolta nei pressi delle Maldive.
Si tratta di tre modelli di scarpe, UltraBoost Parley, UltraBoost X Parley e UltraBoost Uncaged Parley, nate dalla collaborazione con l’associazione ambientalista Parley for the Oceans, che hanno realizzato oltre un milione di vendite solo nell’ultimo mese.
Per un paio di scarpe vengono utilizzate 11 bottiglie di plastica, nello specifico il materiale è utilizzato per realizzare la tessitura esterna, la fodera e le stringhe. Al momento del lancio della nuova linea, Adidas aveva specificato che «questa nuova scarpa non è soltanto un accessorio. È un simbolo, un nuovo modo di stabilire un nesso tra i prodotti e la causa dell’inquinamento dell’oceano».
In questo progetto di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti l’inquinamento degli oceani, però, Adidas non è sola: anche la stilista inglese Stella McCartney ha avviato una collaborazione con Parley for the Oceans per creare un particolare filato ricavato dai rifiuti di plastica raccolti in mare utilizzandolo per realizzare alcuni capi e accessori. Mentre Nike, si sta orientando verso il riciclo delle fibre di cuoio riutilizzando gli scarti di produzione.
Fonte: corriere.it