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Il tacco a spillo made in Italy seduce le donne in Corea.

 Il tacco a spillo made in Italy seduce le donne in Corea

A Seoul la mostra “The Seduction of footwear: italian glamour” organizzata da Assocalzaturifici e realizzata in collaborazione con il Museo della Calzatura di Vigevano che ha selezionato 20 scarpe simbolo per promuovere the Micam84. 

La seduzione delle scarpe da donna fashion, del tacco a spillo alto che slancia e appunto “seduce” da sempre va alla conquista delle donne della Corea del Sud con la mostra The Seduction of footwear: italian glamour organizzata da Assocalzaturifici e realizzata in collaborazione con il Museo della Calzatura di Vigevano che ha selezionato, con la supervisione del direttore artistico Armando Pollini, 20 paia di calzature con il tacco a spillo simbolo di seduzione in ogni tempo e luogo.

La seduzione è infatti il tema della campagna immagine della nuova edizione di the Micam84, la mostra internazionale della calzatura in programma a settembre a Fiera Milano e per promuoverla l’associazione degli imprenditori calzaturieri ha realizzato questo evento in occasione de La moda italiana a Seoul, il salone del fashion made in Italy organizzato da Ente Moda Italia, in programma dal 10 al 12 luglio all’Hotel Westin Chosun della capitale coreana. Accompagnando un gruppo di brand alla manifestazione, Assocalzaturifici punta a dare continuità agli appuntamenti promozionali nel Far East e a consolidare l’immagine di the Micam in un mercato ad alto tasso di crescita comunicando l’unicità del prodotto calzaturiero made in Italy.

La Corea del Sud rappresenta il 13esimo mercato di riferimento fra i principali paesi di destinazione del nostro export calzaturiero e ha registrato nel 2016 un incremento del 16,7% in valore rispetto all’anno precedente” , spiega Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici.

Il mercato asiatico resta cruciale per le esportazioni dei prodotti made in Italy. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare una serie di roadshow promozionali in Oriente con l’obiettivo di far conoscere in contesti internazionali l’eccellenza e la qualità della produzione “made in Italy”.
Nato proprio in territorio vigevanese, il tacco a spillo è il pezzo più importante fra le collezioni del Museo, il quale vanta più di 500 calzature esposte nel Castello Sforzesco. Scarpe pregiate, finemente riposte in teche come preziose opere d’arte, a testimoniare la creatività nel tempo delle più importanti case di moda nazionali ed internazionali.

Ma il tacco a spillo quando nasce?

Il tacco a spillo nacque per esigenze di moda: quando nel 1947 Christian Dior lanciò il new look, con gonne lunghe e a corolla e silhouette inedite per l’epoca, le calzature erano grossolane e poco adeguate alla rivoluzione stilistica attuata dal giovane couturier. Fu così che alcune aziende di Vigevano –, Re Marcello, Martinoli-Caimar, Erco e tante altre – proposero di realizzare una calzatura composta per metà in legno e per l’altra metà in alluminio, con uno “stiletto” del diametro di 6/7 millimetri. Era il 1953 e Vigevano diveniva famosa in tutto il mondo come la prima città a produrre enormi quantità di calzature con il tacco a spillo, in un momento storico di grande richiesta.

Da lì in poi, il tacco alto, fino al più recente tacco 12, divenne un’icona di femminilità, eleganza e sensualità. Negli anni ̕ 50 e ̕ 60 del ̕ 900 in città vennero prodotte fino a 21 milioni di paia di scarpe all’anno, molte delle quali con tacco a spillo e quasi tutte destinate all’esportazione. Fu solo nella seconda metà degli anni ̕ 60 che la scarpa con tacco a spillo visse un momento di declino che perdurò fino agli inizi degli ̕ 80, momento storico in cui la moda recupera i vecchi principi di fascino e seduzione cari ai primi anni ̕ 60 e il tacco a spillo rinasce, proponendo altezze da capogiro (15 cm) su scarpe dalle linee slanciate.

 

Giulia Castellani

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