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Emissioni di gas serra: le cento aziende più inquinanti

Emissioni di gas serra: le cento aziende più inquinanti

Gli studi sul clima, lo scioglimento dei ghiacciai, gli accordi sulle emissioni di CO2: nonostante  la crescente consapevolezza del ruolo dei combustibili fossili nel riscaldamento globale, le previsioni circa il nostro futuro del nostro pianeta sembrano sempre meno rosee.

l mutamento del clima terrestre indicato con il termine di “riscaldamento globale” è un fenomeno, ormai noto a tutti, che si è sviluppato nel corso del XX secolo e che è tuttora in corso. I principali responsabili di questo mutamento sono i gas serra, che in misura sempre crescente vengono emessi nell’atmosfera , con conseguente incremento dell’effetto serra.

Il Cdp (Carbon Disclosure Project), organizzazione no profit internazionale che fornisce a imprese, governi e investitori l’unico sistema globale di misurazione e rendicontazione ambientale, ha redatto un rapporto contenente una classifica di 100 aziende che da sole sono responsabili del 71% delle emissioni globali di gas serra. Il rapporto, stilato principalmente sulla base di dati disponibili pubblicamente, ha evidenziato che dal 1988, anno in cui il mutamento climatico verso il riscaldamento globale è stato riconosciuto come un problema da affrontare ufficialmente a livello internazionale, l’industria si è “estesa enormemente”, con un utilizzo sempre più diffuso del carbone: questo, nonostante la crescente consapevolezza della responsabilità dei combustibili fossili sul riscaldamento del pianeta.

Sempre secondo il rapporto Cbp, il maggior responsabile delle emissioni globali di gas serra è l’industria carboniera cinese, con ben 14 punti percentuali. Al secondo posto si è classificata la gigante Saudi Aramco Oil Company, con il 4,5%, e al terzo la società russa Gazprom, con il 3,9%. A seguire la National Iranian Oil Company (2,3%), ExoonMobil Corp (2%), Coal India (1,9%), Petroleos Mexicanos (1,9%), Russia Coal (1,9%), Royal Dutch Shell Plc (1,7%) e la China National Petrolum Corp (1,6%).

“Il nostro scopo non è quello di diffamare le imprese, ma quello di garantire la trasparenza e richiamare l’attenzione sul fatto che solo 100 aziende hanno svolto un ruolo cruciale nel problema del riscaldamento globale”, precisa il direttore tecnico del Carbon Majors Database, Pedro Faria. “È, quindi, ovvio che hanno la responsabilità di trovare una soluzione”.

Il primo passo che i giganti petroliferi e le società minerarie dovrebbero fare per attuare i necessari piani di transizione per passare a un’economia a basse emissioni di carbonio, dovrebbe essere quello di allontanarsi dai combustibili fossili e investire maggiormente sulle energie rinnovabili e in strutture di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica.

In effetti, questo sembrerebbe proprio quello che è intenzionata a fare la la multinazionale petrolifera Shell, il cui portavoce avrebbe dichiarato al Telegraph di essere “determinata a voler contribuire alla soluzione del cambiamento climatico. In particolare, investendo in energie rinnovabili e perseguendo un aumento dell’efficienza energetica” e di voler sostenere l’obiettivo di un “mondo a emissioni zero entro il 2050. Il più grande contributo che possiamo dare a breve termine è quello di fornire più gas naturale per sostituire il carbone nella produzione di energia, riducendo così le emissioni globali nel sistema energetico globale”.

Fonte: wired.it

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