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Cammino di Santiago: consigli pratici

Il Cammino di Santiago è un viaggio, che duri una settimana o un mese è sempre un viaggio, e come tale va organizzato.

Personalmente consiglio di farlo a maggio o a settembre, non solo perché le temperature sono più accettabili, ma anche perché nei mesi estivi diventa veramente molto affollato, e non sempre è facile trovare ostelli o alberghi liberi nelle varie tappe in cui ci si ferma.

Se è la vostra prima esperienza vi consiglio un tratto o, se siete allenati e avete tempo a sufficienza, l’intero cammino francese, per intenderci quello che parte da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela. Il più famoso, il più battuto e il più attrezzato per accogliere e supportare i pellegrini nel loro cammino.

Ci sono altre versioni del cammino, come quello Inglese, per esempio, molto bello dal punto di vista paesaggistico ma più impervio e con meno strutture ricettive. Quindi direi di stare sul primo, almeno la prima volta.

Cammino di Santiago: consigli pratici

La vera difficoltà del Cammino, non sono i chilometri da percorrere, ma il fatto di avere uno zaino sulle spalle, che incide notevolmente sulla nostra prestazione fisica. Quindi fate in modo che sia il più leggero possibile, massimo nove chili. In questo modo avrete tutto il necessario per la vostra igiene personale senza appesantirvi troppo.

Consiglio due o tre magliette tecniche traspiranti, che possono anche essere lavate in viaggio e si asciugano in pochissimo tempo, pantaloni comodi corti/lunghi a seconda della stagione, un asciugamano di microfibra, per la stessa ragione delle magliette, una felpa da usare la mattina presto e quando si attraversano zone boschive. Una giacca impermeabile nel caso piovesse e immancabili occhiali da sole. Io i primi di ottobre avevo con me un pile, e vi assicuro che la mattina alle 6 mi è servito molto.

Cappellino, torcia, e scarpe comode. Che siano da trekking oppure no l’importante è che le abbiate usate. Col senno di poi farei il cammino con le mie scarpe da tennis super collaudate, e anche in quel caso il rischio vesciche sarebbe comunque elevato. Quindi nel vostro beauty portate anche qualche cerotto e una crema per piedi e vesciche, un anti zanzare se lo fate in estate e una buona crema con fattore di protezione. Non appesantite lo zaino con acqua e generi alimentari, si trovano tranquillamente lungo la strada, in uno dei tanti punti ristoro che incontrate.

Indipendentemente dal punto di partenza, calcolate i chilometri totali e fatevi una media di quelli che pensate di poter fare giornalmente. Verificate poi che in quella tappa ci siano ostelli o alberghi e definite il ritmo che volete tenere.

Svegliatevi presto la mattina in modo da arrivare alla tappa successiva nelle prime ore del pomeriggio e avere tutto il tempo per riposarvi e godervi il paesaggio in totale relax, facendovi magari un bel massaggio ai piedi e interiorizzando tutto ciò che avete visto e provato camminando.

La mia sveglia era alle sei, e dopo le attività normali di igiene quotidiana e una buona colazione si ripartiva per la tappa successiva. A quell’ora era buio, ecco perché la torcia era necessaria.

La mia media chilometrica era di 25km al giorno, a volte di più, a volte di meno, ma in media era quella. Nello zaino tenete frutta secca già pulita  e qualche barretta, perché nel caso aveste un piccolo calo energetico necessitate di alimenti di pronto utilizzo, nonché fazzoletti di carta per le emergenze lungo il cammino (non sempre si è vicino a un punto ristoro).

Portatevi anche un piccolo quaderno e una penna per scrivere la sera l’esperienza del giorno appena passato. Tenere un diario in questi casi è fondamentale, perché vi permette non solo di fissare ricordi che col tempo andrebbero perduti, ma anche per fare un lavoro introspettivo in grado di cambiarvi profondamente, se non nell’immediato nei mesi successivi.

Il Cammino di Santiago non è solo un viaggio, è un’esperienza.

Si attraversano tanti paesaggi quante sono le nostre sfumature interiori, e quando si torna a casa si è diversi.

Usate il cellulare in maniera intelligente, fotografate tutto ciò che potete, fissate i paesaggi che incontrate e le persone che conoscete, perché saranno davvero tante. Lasciate lungo il cammino i vostri problemi, le vostre incertezze e insicurezze e formulate le vostre intenzioni, e camminate. Ad ogni passo le nubi se ne andranno, la chiarezza arriverà e nella vostra mente tutto sarà limpido. Spetterà a voi, una volta rientrati a casa, agire per migliorare la vostra vita.

Se non siete allenati o avete poco tempo, fate gli ultimi cento chilometri, da Sarria a Santiago, sarà comunque sufficiente per lasciarvi dentro un ricordo indelebile e per ricordarvi che il cammino di Santiago è ogni giorno, i passi che fai in quel tragitto mistico sono gli stessi che compi tutti i giorni nel viaggio più spettacolare che esista, la VITA.

Quindi zaino in spalla, scarpe comode, un bel sorriso e Buon Camino….

 

Maruska Cappelletti

 

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