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M’ama o non m’ama? occhio a questi segnali

“Un freddo giorno d’inverno i porcospini di un campo si avvicinarono gli uni agli altri per difendersi dal freddo col calore reciproco. Però, irritati dal dolore delle loro spine non tardarono a separarsi gli uni dagli altri. Obbligati a tornare a cercarsi per il freddo sperimentarono ancora una volta la sgradevole sensazione delle spine; e queste alternative di avvicinamento e di separazione durarono finché non trovarono una distanza conveniente in cui si sentirono al riparo dai mali”.

Questa storia è stata scritta dal filosofo tedesco Schopenhauer nel 1800, ma è quanto mai attuale in tema di rapporti amorosi.

L’amore è un concetto di difficile, forse impossibile definizione, da un punto di vista prettamente scientifico è un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona.

M’ama o non m’ama?

Amore: non è certo una patologia ma ha una sintomatica ben definita: al cospetto della persona amata nella fase dell’innamoramento il battito cardiaco accelera la sua corsa, il ritmo respiratorio si fa alterato, la sudorazione più abbondante, un nodo perenne allo stomaco conduce a una perdita pressochè totale dell’appetito.

L’amore conosce diverse fasi: l’innamoramento è quello stato di estasi che sperimenta la coppia nel primo periodo di frequentazione, poi vi è la differenziazione in cui emergono le personalità diverse e quello dell’esplorazione in cui ci si riappropria dei propri spazi, si comincia il cammino insieme ma come entità distinte, non più con l’idealizzazione ma con la volontà di crescere insieme.

Nella mitologia più antica il Dio dell’amore è Eros, figlio di Venere e Vulcano, della forza passionale primitiva e di quella distruttiva. L’amore travolge, non può essere pianificato, eppure in pochi non anelano a sentirsi vivi e pervasi da una forza che rende fragili e indifesi davanti all’altro, con una visione, almeno nelle fasi iniziali, del tutto edulcorata della realtà.

L’amore nel suo esordio iniziale è “infatuazione”, il primo incipit di questa fase sarebbe l’istinto sessuale. L’aspetto fisico, e altri fattori, giocherebbero infatti un ruolo decisivo, si apprezza l’oggetto del desio soprattutto per il suo aspetto esteriore. Difficile dire e stabilire cosa faccia scattare l’attrazione, gli scienziati sospettano che l’attrazione fisica e a pelle per qualcuno possa essere legata alle reminiscenze.

Secondo Jung due persone che s’innamorano riconoscono il loro animus maschile o la loro anima femminile, e sono attratti da ciò che riconoscono come la parte inconscia e nascosta di se stessi. Secondo quanto sancito da diverse teorie l’attrazione fisica tra due persone si manifesta soprattutto attraverso un linguaggio non verbale: quello del corpo.

Ecco i segnali: le pupille sono più dilatate di come sarebbero in quella particolare circostanza per via dell’ambiente, della luce, la donna si tocca i capelli con frequenza e si carezza il collo, l’uomo siede davanti alla donna, con la schiena eretta il più possibile, si cerca sempre un contatto fisico apparentemente involontario, la bocca è leggermente aperta.

Chiara Macina

 

 

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