Nuora e suocera…è davvero così difficile instaurare un buon rapporto?
Di solito in rete si trovano tanti articoli su questo argomento.
Tante soluzioni per sopravvivere alla suocera, per gestire questo rapporto così tanto complicato.
Riflettendo tra me e me mi sono chiesta se non fosse il caso di andare a vedere quali sono i meccanismi, le credenze che rendono il rapporto tra nuora e suocera spesso così spigoloso.
Sono certa che alla fine dell’articolo la tua consapevolezza si attiverà e avrai modo, come è successo a me, di fare luce sui tuoi modi di pensare che non fanno altro che complicare la situazione.
La consapevolezza apre la porta al cambiamento.
Solo dopo aver preso coscienza di quali pensieri guidano i tuoi stati d’animo, le tue parole e i tuoi comportamenti, puoi cambiarli e crearne altri più utili e funzionali per te.
Riuscire ad armonizzare il rapporto tra nuora e suocera è decisamente un grande passo.
Tutto ciò ha ripercussioni positive sui singoli individui coinvolti nella parentela, e quindi sulla coppia stessa.
A maggior ragione se la coppia ha figli, avere una suocera disponibile e collaborativa, è di grande aiuto e di supporto.
Parlo alle nuore perché sono nuora anche io, e ho una suocera con la quale ho un buon rapporto.
Non voglio dire che per avere un rapporto con la suocera sano, la nuora si deve attivare e la suocera non deve fare nulla!
Voglio dire che ognuno deve fare la sua parte, e io l’ho sperimentato su di me nel mio ruolo di nuora.
Mi sono attivata per modificare ciò che non era funzionale per me e mi creava difficoltà, ho accettato ciò che non potevo cambiare e ho lasciato ad altri le loro cose da sistemare.
Ogni persona può, se vuole, migliorarsi…e ognuno deve sistemare la sua fetta.
Come qualsiasi rapporto, è necessario che ognuno lavori su di sé.
Se al momento ti trovi di fronte ad un rapporto nuora e suocera distaccato e spigoloso, forse è giunto il momento di farsi un po’ di domande.
Modi di pensare tipici di un rapporto nuora e suocera complicato.
- “Devo dimostrare a mio marito di essere meglio di mia suocera, solo così lui continuerà a scegliere me”.
Questo pensiero, spesso inconscio, lampeggia di Insicurezza di sé.
Dietro a questo modo di pensare c’è la poca considerazione di se stesse, l’esigenza di competere, di essere meglio, in questo caso della suocera, pur di essere scelta, accettata e amata dal marito.
Se tuo marito ti ha scelto un motivo ci sarà.
Non credi?
E qui ci sta una bella domanda: “Ti ha scelto per fargli da mamma o da moglie?”
Sono due ruoli ben distinti e completamente diversi.
Fondamentale è sapere cosa ognuno vuole dal proprio rapporto.
Spesso quando si instaurano le relazioni, se queste sono a digiuno di consapevolezza, il rischio è ricercare nel marito o nella moglie figure come il padre e la madre.
Per questo esserne consapevoli è estremamente importante.
- “Non le piaccio, mi critica e parla male di me perché pensa che le ho portato via suo figlio”.
Chi è il tuo peggior giudice?
Spesso capita di criticare gli altri perché ci sentiamo giudicati e quante poche volte ci accorgiamo di essere noi stesse a giudicarci? A sminuirci?
Ti capita di dirti che non sei abbastanza brava?
Se ogni nuora fosse gentile e premurosa con se stessa, (l’amor proprio ci viene sempre in aiuto J), lo sarebbe anche con le altre donne…in questo caso la suocera.
Nessuno in fondo ci appartiene, nessuno possiede nessuno.
Amare significa condividere, gioire insieme e allo stesso tempo lasciare gli altri liberi di essere.
Il possedere una persona è un’illusione, è un bisogno…è una ferita da guarire.
E questo vale sia per le mogli che pensano di “possedere” il proprio marito che per le suocere convinte di “possedere” i propri figli.
Le persone che abbiamo al nostro fianco ci accompagnano nel nostro percorso.
Ogni relazione è temporanea, non sapremo mai quanto durerà.
Ciò che è certo è che solo noi stesse staremo in nostra compagnia per sempre.
Per cui, perché non dedicare tempo a curare la relazione con noi stesse ed essere la nostra miglior compagnia?
Se andremo bene a noi stesse, saremo in grado di accettare meglio chi è attorno a noi.
3-“Non la sopporto perché tratta mio marito come un bambino”
Succede che le suocere trattano i propri figli maschi ultra trentenni addirittura quarantenni come bambini.
Un comportamento questo che denota che il rapporto non ha maturato nel tempo.
E’ un rapporto di co-dipendenza dove ancora la mamma si sente bene se sa che il figlio sta bene.
Si sente in dovere di aiutare il figlio pur di sentirsi utile e apprezzata da lui, nonostante a volte riceva critiche e rimproveri.
In questo caso, a te nuora non resta che osservare con distacco la situazione per quel che è e chiederti: “Che tipo di relazione voglio costruire con mio marito”?
La situazione ideale è quella di impegnarsi e costruire un rapporto di inter-dipendenza, dove entrambi, marito e moglie stanno in piedi da soli e non dipendono l’uno dall’altro.
Un’utopia?
No…una semplice sana relazione di rispetto, crescita e amore.
Una relazione cioè dove nessuno compensa l’altro ma dove ognuno riconosce il proprio valore e insieme si ha ancora più valore!
Nuora e suocera: la consapevolezza come alleata
Qualcuno dei modi di pensare sopra descritti ti parla?
Come avrai capito, abbiamo tutte qualcosa da sistemare.
L’idea è iniziare ad indossare gli occhiali della consapevolezza e guardare le cose da punti di vista differenti.
E quando parti da te stessa farai sempre un passo avanti.
Non possiamo cambiare gli altri, possiamo solo cambiare noi stesse e lasciare ad ognuno il tempo di prendere visione dei propri limiti, accettarli e superarli.
Come cambiano le cose se la prossima volta che osservi tua suocera indossi gli occhiali della consapevolezza?
Ascolta i tuoi pensieri in quel momento, se puoi scrivili.
Scoprirai tante cose nuove di te…e potrai sempre creare nuovi pensieri, credenze più utili e di supporto!
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Sarò felice di leggerti e risponderti!