Il romanzo “Dove la fine inizia” della giovane scrittrice sammarinese Nicole Benedettini ha vinto il Premio di Narrativa e Poesia “Giovanni Descalzo”.
Al centro dell’opera scritta dalla sedicenne Nicole una ragazza piena di coraggio, una famiglia avvolta dal mistero, un Muro invalicabile, un mondo diviso, un amore capace di resistere a tutto.
Protagonista della storia è Avril,
diciassettenne nata e cresciuta a Berlino Est, determinata a lottare per la libertà e per la conoscenza di segreti riguardanti la sua famiglia. Nel frattempo incontra Brian, affascinante coetaneo che le fa rivedere le sue idee sui ragazzi, ma Avril ha già preso la sua decisione. Compie un viaggio nella storia. Ma forse il viaggio più grande lo compie proprio in se stessa.
Nicole Benedettini, ha sedici anni e vive a San Marino. Nel 2014 ha vinto il concorso “Una storia per un’immagine” con l’opera “Oggi mi trasformo in…” a Bologna, e da lì la scrittura è diventata parte integrante della sua quotidianità assieme alla musica.
Come nasce la storia? Quale la “scintilla narrativa” iniziale?
“La storia di “Dove la fine inizia” nasce da un viaggio a Berlino nell’ottobre 2013.
Quando vidi i resti del Muro fui toccata dal pensiero che al posto di tutte quelle persone, le quali perdettero famiglia, amici e lavoro ci saremmo potuti essere noi.
Ho provato a immedesimarmi in loro, ho iniziato a scrivere”.
Chi è la protagonista del romanzo?
“Il libro racconta la storia di una diciassettenne, Avril, che indaga riguardo alla scomparsa di suo padre, sospettando che ci sia di mezzo il Muro. In parallelo si assiste alla sua relazione con Bryan, che da amicizia potrebbe diventare qualcosa di più…I personaggi del libro e in generale dei racconti che scrivi sono di fantasia o è la realtà ad ispirarti?
Qualche elemento creato unicamente dalla mia mente c’è, ma le persone e le cose che mi circondano mi aiutano tanto a plasmare le storie. E’ questa la magia dei libri: mescolare realtà e immaginazione”.
Quanto c’è di Nicole nella protagonista del libro?
“C’è tanto. Penso di avere messo un po’ di me in tutti i personaggi, a volte lo faccio inconsciamente”.
Come si avvicina una ragazza di sedici anni al “mestiere” di scrivere?
“Leggendo osservando tutto ciò che ha intorno, scrivendo, scrivendo, scrivendo, anche cose che non farà mai leggere a nessuno. Basta esercitarsi e soprattutto divertirsi”.
Quale valenza attribuisci alla scrittura?
“La scrittura è un modo di esprimersi, di dare voce ai miei pensieri, alle mie idee, ma serve sicuramente anche per capire meglio s stesso e gli altri, è un ottimo esercizio di immedesimazione”.