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Mamme stressate: la trappola dei sensi di colpa

Ma come fa a far tutto?”: questo il titolo divertente e veritiero del romanzo di Pearson Allison, dal quale è stato tratto l’omonimo film, interpretato da Sarah Jessica Parker. Al centro le avventure di una mamma stressata e lavoratrice che tenta l’eroica impresa di conciliare il lavoro e la famiglia, con sensi di colpa e inadeguatezza nei confronti di entrambi.

Mamme stressate

Convivere con i sensi di colpa: situazione nella quale moltissime mamme si ritrovano, pensare al lavoro quando si è in famiglia alla famiglia quando si è al lavoro, sentirsi sempre in deficit nei confronti dell’una o dell’altro.

Al di là delle gratificazioni personali che derivano dall’esercitare la propria professione, per molte donne il lavoro è una necessità basilare per fare quadrare il bilancio familiare. Eppure sono ancora molte le donne che non rientrano al lavoro dopo la nascita di un figlio, avvilite dalla mancanza di strutture e strumenti flessibili che consentano la conciliazione dell’uno con le esigenze della famiglia. Senza contare che ad essere più colpite dal mobbing sul lavoro sono le mamme che rientrano dopo l’assenza per maternità, alle quali spesso sono affidate diverse mansioni e si sentono quindi disorientate. La mamma lavoratrice è una vera e propria acrobata, fa salti mortali ogni giorno, né i figli, né tanto meno il lavoro le fanno sconti, deve sempre dare il massimo su entrambi i fronti, fa di tutto per essere efficiente, non vuole fare mancare ai propri pargoli quei privilegi di cui godrebbero se fosse a casa, quindi largo ad attività extra-scolastiche di ogni genere, aiuto nei compiti, inviti agli amichetti. Rispetto al passato, forse la mamma di oggi è maggiormente consapevole dei presunti danni prodotti ai figli dalla sua assenza o almeno è ciò che crede.

Mamme stressate e figli super impegnati

Forse in tema di rapporti mamma-figlio, sarebbe sufficiente riscoprire un pò di sano buon senso, tenere presente che ciò che più conta per loro è vedere la mamma serena, magari stanca ma tranquilla, non una pazza nevrotica con i minuti contati che li scarrozza ad improbabili attività quotidiane, delle quali potrebbero benissimo fare a meno.

Chiara Macina

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