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Mercatino dei bimbi a Rimini: alla faccia del Pokemon go

Mercatino dei bimbi: la piazza esplode di giochi e colori

 E mentre il mondo è in attesa della prima vittima della nuova, dilagante mania virtuale, ma tragicamente reale, dei Pokemon GO!, a Rimini, tutti i mercoledì estivi di luglio e agosto in piazza Cavour rivive il tradizionale appuntamento con il ‘Mercatino dei Bimbi’. Non che si chiami esattamente così: il vero nome dell’evento, come da affissioni pubbliche, è ‘Ricordi in soffitta’, ma per tutti è sempre stato solo il ‘Mercatino dei Bimbi’. Centinaia di ragazzi, dalle elementari alle superiori, accompagnati dai genitori, che da metà pomeriggio fino a tarda sera, ricoprono la piazza del centro storico di Rimini, le gradinate di palazzo Garampi e palazzo del Podestà, i banchi di pietra della vecchia pescheria, con bancarelle piene di giochi di qualsiasi tipo, di libri, dvd, fumetti, carte da collezione, ma anche figurine, palloni, francobolli, bambole, giochi in scatola, Lego. E chi più ne ha…

ricordi in soffitta
Bancarelle di giochi, fumetti e dvd di bambini e ragazzi per una sera di little shopping

 

In piazza Cavour la mostra scambio più colorata e allegra dell’estate

Ogni mercoledì l’atmosfera si fa elettrica e i ragazzi, già durante la colazione, se non la sera prima, preparano i genitori spiritualmente alla serata di little shopping: ‘Questa sera c’è il mercatino. Si va’. Il programma l’hanno già fatto loro. Ma non appena addentratisi in piazza Cavour, lo slalom tra le varie bancarelle si trasforma subito in una festa gioiosa e colorata. Niente musi lunghi, neanche fra gli adulti, che presto si lasciano catturare dall’atmosfera e dallo spirito dell’iniziativa. Ed è tutto un chinarsi, un ‘guarda questo, guarda quello’, un su e giù ginnico che vale più di tanta palestra – fa bene alla salute.

Mercatino dei bimbi: oggetti da collezionare e scambiare

Tra i pezzi più gettonati e ricercati: i Lego, che vanno letteralmente a ruba già a partire dal pomeriggio; le carte Yu-Gi-Oh e dei Pokemon; i Gormiti. Se le Barbie e i bambolotti sono gli evergreen per le femmine, i maschi si muovono come dei condor mentre fiutano le proprie prede. Una volta avvistato il pezzo desiderato, dopo un rapido scambio di considerazioni con i genitori, o con l’amico di turno, parte la contrattazione: “Quanto per questo Gormito?” chiediamo al ragazzino di turno, che vigila sui propri giocattoli. “Costano tutti un Euro e mezzo ciascuno”. Caspita. Troppo. Facciamo un altro giro: due bancarelle più in là i Gormiti vengono solo cinquanta centesimi, “ma non è lo stesso Gormito di prima”. I ragazzini sono dilaniati: spendere o risparmiare? Questo è il problema! Ma al di là dell’oggetto del contendere, sia chi vende, sia chi compra, se ne va sorridente con la certezza di aver fatto un affare. La scelta cade sul Gormito cheap.

La battaglia per le carte  Yu-Gi-Oh

L’iniziativa nasce con l’intento di svuotare le cantine, ma l’effetto educativo sulle giovani generazioni è – raccontano – che iniziano a comprendere il valore dei soldi. Sette Euro per un sacchettino di Lego? “Troppi, che esagerati!” Ma due Euro per dieci biglie di vetro – proprio quelle di ‘una volta’ – sono un vero affare. “Le prendo!”. Assistiamo anche ad una scena surreale. Mentre sbircia delle carte in una bancarella, nostro figlio viene ‘aggredito’ verbalmente da un ragazzotto di quindici anni almeno, che si stacca da un gruppo di coetanei, e lo apostrofa, in evidente astinenza: “C’hai le Yu-Gi-Oh”? Collezionisti sfegatati, di queste carte, ce ne sono tantissimi, impariamo. E sono disposti a tutto, si fa per dire, per completare il proprio ‘deck’: scambiare carte, comprare carte, questo è il problema!

Genitori e figli, al Mercatino dei bimbi assieme

Alcuni amici, che partecipano con i propri figli all’iniziativa, ricordano con un sorriso la fatica che hanno dovuto sostenere per poter avere lo spazio, concesso dal Comune, per partecipare all’iniziativa. Sì, perché in piazza di posto ce n’è per tutti, ma è pur vero che ci sono posti migliori di altri. La comodità delle scalinate di Palazzo del Podestà o del foyer del Teatro Galli (però devi mettere tutti i giochi a terra), oppure i tavoli di pietra della vecchia pescheria (però ti tocca stare in piedi tutta la sera se non ti porti una sedia pieghevole), si paga: il giorno X in cui ci si doveva presentare per poter avere uno spazio al mercatino, qualcuno, ogni anno, si mette in fila all’alba, per poter essere il primo ed accaparrarsi la piazza migliore.

Tra la folla dei piccoli mercanti ce ne sono anche alcuni un po’ cresciuti: è la deriva ‘genitoriale’ del mercatino. Qualche babbo e mamma che sono rimasti ‘fregati’ dai propri figli e che sono ‘costretti’ a lavorare anche di sera, mentre i pargoli sono in giro in piazza ‘per affari’; o qualche adulto che, furbescamente, approfitta del mercatino per dare via abiti – giacconi, maglie, scarpe – che ai propri figli non vanno più. Insomma, affari per tutte le età.

 Mercatino dei bimbi: arrivederci al prossimo mercoledì

Così dopo aver girato tutto il mercatino almeno due volte – la prima per guardare cosa c’è, confrontare prezzi, valutare; la seconda per acquistare con mano certa l’oggetto desiderato – ce ne torniamo a casa, questa volta, con un paio di Gormiti in più e qualche macchinina. Affare fatto? I nostri figli sono soddisfatti: viene da pensare di sì. Anche se poi, una volta rientrati, lontano dal brulichio della piazza, nel silenzio dei propri pensieri, uno dei due sbotta: “Però l’altro Gormito mi piaceva di più.” Quello più costoso, s’intende. “Mamma, mercoledì prossimo torniamo al mercatino, vero?”

Alla faccia del Pokemon GO!

 

Crick

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