venerdì , Novembre 22 2024

Quando sarò vecchia

La scorsa domenica ho trascorso il pomeriggio a casa di mia mamma, rovistando per caso nel mobile della sala da pranzo ho avuto un’amara sorpresa: le foto di famiglia sono tutte sparse, anche quelle negli album sono riposte senza alcun criterio cronologico, in uno vi sono alcune immagini dei miei primi giorni di vita, subito dopo quelle che mi ritraggono giovane sposina, come se nell’arco temporale che separa la mia nascita dal mio matrimonio non vi sia stato alcun evento degno di nota, macché! mica ho trascorso quel tempo a pettinare le bambole!

Ne sono quasi certa: la mia pignoleria quasi maniacale nel riporre gli oggetti, è inversamente proporzionale alla proverbiale mancanza di ordine di mia mamma, grazie alla quale ho trascorso ore e ore a cercare chiavi riposte ovunque tranne che al loro posto e altri simili utili strumenti sin dalla più tenera età.

Quel pomeriggio ero già seduta a terra pronta a dare un senso a quel guazzabuglio di foto, quando un pensiero mi ha illuminata: accarezzare i ricordi, separarli per anno o occasione, è sicuramente attività utile e piacevole, ma non è questo il tempo giusto per farlo,ora, a 34 anni appena compiuti sono nel pieno della mia corsa, sempre alla ricerca di un giusto equilibrio tra il mio essere donna e mamma, attenta a cogliere le occasioni della vita, i treni sui quali salire,quelli da cui scendere e quelli da lasciar passare senza rimpianto.

Verrà però un tempo, dolce e tranquillo, nel quale potrò dedicare ore a rovistare tra montagne d’immagini, quel giorno non sarà tra poco ma verrà, allora metterò in fila tutti i ruoli che la vita ha avuto in serbo per me: neonata, bambina, ragazza, donna, Signora matura, mi chiedo come sarò.

Io credo che da anziana sarò proprio un bel tipetto, le tendenze che la moda propone di anno in anno non mi hanno mai interessato, quindi non sarò una di quelle Signore che si rendono ridicole scimmiottando l’abbigliamento delle modelle che compaiono nelle riviste patinate, probabilmente avrò uno stile bon ton, tipo camicia bianca, che dona luce al volto, pantalone blu oceano con coprispalle abbinato e un mocassino dorato ai piedi, come ad indicare che non si deve permettere agli anni che avanzano di mortificare la femminilità, la mia chioma continuerà ad essere scura, con un’aiutino da parte del parrucchiere che continuerò a frequentare una volta a settimana, i capelli saranno corti, né chignon da nonna, né lunghi che dopo una certa età sono ridicoli, vorrei apparire curata e dignitosa.

Quando sono molto stanca, fantastico su come saranno scandite le mie giornate da una certa età in poi, diciamo dai 65 anni, allora presumo che a mia figlia non saranno più così necessari i miei servigi come autista, per andare a musica, alle riunioni scout, a scuola, a nuoto, dalle amiche…non è poi così azzardato ipotizzare che quando avrò raggiunto quell’età mio figlio non richiederà il mio aiuto  per fare colazione, lavarsi, vestirsi,cercare il ciuccio, scendere dallo scivolo, come accade ora, con una punta di sano e giustificato ottimismo posso anche arrivare ad azzardare che mio marito sarà in grado di scegliersi i vestiti da solo e memorizzato la massima secondo la quale pantaloni a righe vanno abbinati a maglia a tinta unita, maglia a fantasia si sposa con pantalone monocromatico, o comunque sarà in pensione e quindi vada pure in giro come vuole.

Quando queste condizioni si saranno finalmente verificate, io avrò tanto ma tanto di quel tempo libero da fare invidia a un prete di campagna, le ipotesi su come utilizzarlo, inutile dirlo, sono tante e tutte molto allettanti.

Durante la stagione invernale mi dedicherò prevalentemente alla lettura, alla cura della casa,ai tè con le amiche,alla visione dei miei film preferiti e di nuovi, il meglio verrà però d’Estate, indosserò un bel caftano bianco, lungo sino ai piedi,un cappello di paglia ampio, un paio di vezzose infradito e ogni sera al crepuscolo siederò in uno di quei deliziosi bistrot vicino al mare, a sorseggiare un aperitivo ghiacciato e a scrivere i miei pensieri.

Non credo le mie abilità culinarie abbiano grandi possibilità di affinarsi  negli anni, non è una mia priorità né mai lo sarà, però credo che quando avrò più tempo libero organizzerò grandiose cene fredde a base di fantasiose torte salate, crostini burro e salmone, tramezzini di vario tipo, pasta fredda,salatini, prosecco e analcolici come se piovesse, inviterò le amiche e finalmente libere da quell’ansia di prestazione che spinge le donne ad un confronto continuo e spietato su figli, mariti, case, circonferenza vita, fianchi e cosce, look e affini, saremo veramente in grado di raccontarci chi siamo e cosa realmente ci sta a cuore.

Quando sarò in età più matura, certo cambierà molto anche il mio rapporto con i figli, forse diventerò la suocera di qualcuno, io sento che avrò ottimi rapporti con mio genero e pessimi con mia nuora, certo solo se i miei pargoletti decideranno di avvicinarsi al talamo nuziale, nel caso invece intraprendessero strade per così dire alternative al vincolo nuziale, appoggerei una potenziale scelta sacerdotale del mio nanetto, non certamente facendogli da perpetua non mi ci sento tagliata, ma organizzando aperitivi e cene fredde per gli intimi della Parrocchia, sosterrei una eventuale abnegazione totale al lavoro di mia figlia, portandole e ritirandole i tailleur in lavanderia, preferisco non prendere in considerazione per ora altre possibilità.

Essendo mio marito un coetaneo, anzi per l’esattezza cinque mesi più giovane, con un pò di fortuna potremmo trascorrere insieme questo dorato periodo di spensieratezza, credo lui sarà un pò più rimbambito di me, è pur sempre un uomo, insieme faremo bei viaggi,prima di tutto ad Amsterdam a visitare “L’alloggio di Anna Frank”, poi a Ferrara per ammirare “Il Palazzo dei diamanti”, poi tante mostre,esposizioni, tutto ciò che ci ha sempre incuriosito ma non abbiamo mai avuto il tempo di vedere.

Quando non saremo più in grado di provvedere a noi stessi e i figli cominceranno a pensare di affiancarci una badante, noi la metteremo nel sacco a tutti, ci ritireremo in una suggestiva casa di riposo, preferibilmente gestita da suore, immersa nel verde, dedicherò con largo anticipo del tempo a cercarne una adatta alle nostre esigenze, una che sia allegra, simile a un campus universitario, con una biblioteca e una sala lettura, ho già in mente di rendermi promotrice della costituzione di un gruppo di lettura, magari mio marito potrebbe intrattenere gli ospiti con dimostrazioni inerenti a piccoli esperimenti scientifici, ciò che ci ha appassionato da giovani si rivelerà un antidoto alla noia anche da vecchi, potremmo girare l’invito anche ai nostri compagni di liceo, che sicuramente si troveranno con esigenze simili alle nostre, così la compagnia sarà ottima e il divertimento assicurato, nel tempo in cui solitamente si pensa solo ai ricordi, magari seduti su una  poltrona con un plaid sulle gambe noi cominceremo una nuova vita, invece che rimpiangere una vecchia ne cominceremo una nuova.

Una legge non codificata ma scritta nella natura delle cose, vuole che i figli seguano direzioni opposte a quelle intraprese dai genitori, le teorie psicoanalitiche sul tema sono tante, forse lo fanno per spirito di contraddizione, o per imporre propria personalità, quindi probabilmente diventerò nonna, se mai accadrà, quando sarò così in là con gli anni da non poter rendermi utile in termine di “badaggio”, assolverò allora funzione di cantastorie, mostrerò loro bellissimi album di foto, quelle di famiglia, che avrò meticolosamente sistemato, racconterò loro tanti aneddoti, quel giorno non sarà tra poco ma verrà.

Chiara Macina

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