È tempo di saldi per i clienti Prime di Amazon. Il colosso delle vendite online ha indetto per il 12 luglio una giornata di saldi da record, il Prime Day 2016. A partire dalla mezzanotte, sono previste 100mila promozioni in tutto il mondo. Condizione essenziale per godere dei ribassi è l’iscrizione all’abbonamento Prime, che costa 19,99 euro all’anno e che prevede 30 giorni di servizio gratuito per i nuovi clienti. Si tratta della seconda edizione dei saldi su Prime e della più significativa. “Tenendo conto delle vendite record dello scorso anno, abbiamo incrementato considerevolmente la disponibilità dei prodotti per ogni offerta”, ha spiegato il vice presidente Amazon Prime, Greg Greeley.
Le offerte riguarderanno oltre 20 categorie, che spazieranno dall’elettronica alla moda fino all’alimentare. Dal 5 all’11 luglio 2016 è previsto, inoltre, un primo assaggio di prodotti scontati. La formula ‘Conto alla rovescia’ comprende giochi, prodotti legati al divertimento estivo, articoli scolastici e per la casa.
24 ore di puro divertimento e shopping sfrenato per gli amanti del e-commerce!
E’ sempre più consistente il peso della moda nell’e-commerce.
E Il 52% dell’e-commerce moda è a sconto.
Nel 2016, si stima che gli acquisti dei consumatori italiani su siti sia nazionali sia stranieri supereranno gli 1,8 miliardi di euro, con un incremento in valore assoluto di 365 milioni di euro (+25%) rispetto al 2015. Il contributo della moda nell’e-commerce di prodotto sarà secondo solo a quello di informatica ed elettronica: l’incidenza era pari al 6% nel 2012 e, nel 2016, sfiorerà il 10 per cento. È quanto emerge dalle stime dell’Osservatorio e-commerce B2C dalla School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla sua quindicesima edizione e presentato a Milano in occasione del convegno “L’online nel fashion: un canale che fa tendenza”.
“L’abbigliamento è uno dei comparti merceologici più dinamici dell’e-commerce B2c italiano per almeno tre ragioni: ritmo di crescita superiore a quello medio del commercio elettronico, offerta eterogenea e in continuo fermento, e, infine, spiccata propensione all’innovazione. Negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita medio annuo dell’abbigliamento è stato pari al 30% circa, il doppio rispetto a quello dell’e-commerce nel suo complesso (+15% circa), sia nella domanda (acquisti dei consumatori italiani da merchant sia italiani sia stranieri) sia nell’offerta (vendite dei merchant con sede operativa in Italia a consumatori italiani e stranieri)”, ha dichiarato Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.
Sempre secondo quanto emerso dalla ricerca, i web shopper italiani effettuano, nel 46% dei casi, acquisti mass market sui siti dei grandi retailer italiani e internazionali e sui marketplace generalisti; seguono, con un peso del 36%, gli acquisti di prodotti del settore lusso realizzati sui siti dei principali player del settore, delle vendite private, dei produttori high fashion del made in Italy e delle boutique multi-brand. Infine conquistano una quota del 18% gli acquisti di abbigliamento e accessori sportivi dai siti dei retailer specializzati, dei produttori e dei portali generalisti.
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Valentina Pontiggia, senior advisor dell’Osservatorio e-commerce B2c Netcomm Politecnico di Milano,spiega:
“Nel fashion uno dei principali driver di scelta del canale online rimane il prezzo: il 52% della domanda e-commerce è realizzata nella componente di prodotti a prezzo ridotto (scontato, con sconti dal 10% al 30%, o molto scontato, con sconti dal 30% al 70%) e il 48% nella componente a prezzo pieno. Se consideriamo la tipologia di prodotti acquistati online, i capi di abbigliamento (camicie, vestiti, capi spalla, jeans, pantaloni) incidono per circa il 55% e gli accessori per il 45%, con una preferenza spiccata per le scarpe e per le borse o accessori di pelletteria. Per quanto riguarda il genere, i capi di abbigliamento e gli accessori da donna pesano per il 50% del mercato fashion online, quelli da uomo per il 40% circa (ed in crescita), quelli da bimbo per il 10%”, ha spiegato
Infine, nel 2016, gli acquisti via smartphone nell’abbigliamento cresceranno del 26% e supereranno quota 350 milioni di euro, confermandosi come uno dei comparti con la più alta penetrazione (19%) degli acquisti da mobile sul totale domanda e-commerce. Se si aggiungono gli acquisti da tablet la penetrazione raggiunge il 33% del totale domanda online.
Praticamente nessuno oggi è esente dall’acquisto on line e soprattutto le grandi aziende si appoggiano sempre più a strutture e-commerce come Yoox net a porter per esempio, per vendere i propri prodotti.
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