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Sangue freddo

Quando gli occhi si aprono all’improvviso nel cuore della notte e non vogliono proprio saperne di richiudersi, si apre un ventaglio di opzioni per tentare di fare giorno: leggere, guardare la tv, scrivere, fare le pulizie, insomma si cerca di sbattere il tempo alla meglio. La notte scorsa la mia scelta è caduta sulla tv, e sul canale Sky National Geographic c’era un bellissimo programma che parlava di un famoso guerrigliero afgano che perse la vita per la libertà del suo paese, Massoud. La storia di quest’uomo era raccontata da un famoso fotografo che ebbe il privilegio di conoscerlo e di diventarne amico. A distanza di 25 anni quest’uomo è tornato in quella terra per ritrovare i luoghi che lo videro al fianco di questo eroe della libertà afgana, libertà e democrazia che purtroppo non sono stati raggiunti.

Quello che mi ha colpita davvero di questo documentario è stata una frase che Massoud disse al fotografo durante un bombardamento. Erano nascosti in una grotta e fuori le bombe piovevano come grandine. La paura era palpabile, la paura di morire aleggiava fra loro.

Disse :“Non lasciare che gli eventi turbino il tuo cuore, altrimenti hai già perso”. Chiaramente Massoud si riferiva alla sua battaglia per la libertà del suo paese, ma il messaggio che è arrivato a me è stato un altro, e cioè che se mantieni il sangue freddo in ogni situazione della vita vinci le tue battaglie, se invece ti fai prendere dall’emotività  hai già perso in partenza, a prescindere dal risultato finale.

La riflessione che sorge spontanea è questa: si può imparare ad avere sangue freddo e lucidità in situazioni che lo richiedono o è una dote innata ad appannaggio di pochi eletti?

Personalmente credo che sia difficile mantenersi sempre lucidi e distaccati quando si ha un’indole sanguigna ed impulsiva, ma sono altrettanto certa che si possa imparare. L’auto controllo e la disciplina sono aspetti che si possono apprendere quando non si possiedono, con un po’ di fatica, certo, ma con ottimi risultati.

Reagire con calma e tranquillità (almeno apparenti) in situazioni in cui l’aspetto emotivo gioca un ruolo fondamentale, fa la differenza.

Nel lavoro, nelle relazioni, nei rapporti genitori figli, quando a una provocazione si reagisce mantenendo la calma e il sangue freddo, veniamo percepiti come persone diverse, che sanno il fatto loro e non sono facilmente manipolabili. Se a un comportamento offensivo o poco rispettoso reagiamo in maniera eccessivamente emotiva, chi lo ha attuato avrà la certezza di avere il cento per cento del controllo su di noi. Sarà sicuro di aver craccato il codice e di averci in pugno.

Ma se contrariamente ad ogni aspettativa la nostra reazione sarà lucida e distaccata, chi abbiamo davanti sarà spiazzato da un comportamento inaspettato, e inizierà a rispettarci di più. Questo non significa che ad un affronto dobbiamo rimanere impassibili come statue di sale, ma vestirci di quella sana e calma dignità che non permette a nessuno di metterci i piedi in testa e allo stesso tempo di non sporcarci le mani.

Le persone che mantengono sangue freddo e dignità anche nelle situazioni più difficili sprigionano un alone di forza e sicurezza che le rende magnetiche ed estremamente interessanti, e non per chissà quale dote particolare ma solo per il fatto di non farsi destabilizzare da nessuno. Nessuno è più importante di loro, e per questo non barattano la loro vita e la loro dignità con niente e nessuno. Se una situazione non funziona o non le fa star bene, semplicemente cambiano strada senza drammi , anche se soffrono.

In fin dei conti se la vita è una grande partita, che tipo di giocatori vogliamo essere? ? Quelli che tengono a bada i nervi e vincono il campionato, o quelli che non sanno domare gli istinti?

Qual è la proporzione fra intelligenza mentale e quella emotiva? Fin dove possiamo spingerci emotivamente senza sembrare dei pazzi isterici bisognosi di tutto invece di persone normali che reclamano rapporti onesti senza giochetti?

In ogni caso, ogni volta che avete l’impressione che qualcuno stia cercando di provocarvi, per un motivo o per un altro, ricordatevi questo detto:

Mai lottare nel fango con un maiale. Vi sporcherete entrambi ma al maiale piacerà”.

Maruska Cappelletti

 

 

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