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La moda nell’ e-commerce In Italia: un fiume in crescita.

Il termine e-commerce oggi non è ormai più sconosciuto a nessuno.

A qualsiasi generazione si appartenga, quantomeno se n’è sentito parlare.

Oggi è possibile comprare tutto online, o quasi.

Le categorie acquistabili sono innumerevoli e l’abitudine e la comodità sotto certi aspetti dell’acquisto in un “click” sono diventate una costante.

Nello specifico, il comparto fashion continua senza dubbio a spingere l’e-commerce in Italia. Nel 2016 il valore degli acquisti online degli italiani raggiungerà i 19,3 miliardi di euro con un incremento del 17% rispetto al 2015. Tra i settori trainanti ci saranno il turismo (+11%), l’informatica ed elettronica (+22%) e l’abbigliamento, che pesa per il 9% con 1,8 miliardi di euro, in crescita del 25 per cento.

Questi i dati presentati dall’osservatorio  e-commerce B2c Netcomm, Politecnico di Milano nel corso della XI edizione del Netcomm e-commerce Forum. Secondo quanto riportato dalla ricerca, nel settore moda”continuano a essere determinanti gli acquisti high fashion, con un contributo crescente di abbigliamento sportivo e mass market”.

Un bel + 17% di incremento del commercio elettronico, una stima di 19 Miliardi di euro.

Roberto Liscia, presidente di Netcomm afferma:  “In Italia esiste, però, un paradosso perché nel Paese esistono tutte le condizioni potenziali perché quei 19 miliardi raddoppino diventando 40 miliardi – ha continuato -. Mentre gli eShopper italiani sono raddoppiati, passando da 9 a oltre 18 milioni, le imprese non si sono digitalizzate con lo stesso ritmo. In Italia sono state censite appena 40.000 imprese che vendono online, contro le 800.000 a livello europeo di cui 200.000 solo in Francia: 5 volte le nostre”.

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Un formicaio di dieci mila iniziative specializzate tra Dotcom e operatori multicanale. Questa la realtà dell’insieme dei siti del settore abbigliamento in Italia, che va dalle boutique multibrand agli artigiani degli accessori passando per le vetrine online delle grandi griffe. Un sistema che si muove a più livelli e non in modo omogeneo e che ha visto le startup innovative nell’ecommerce raccogliere poco più di 7,54 milioni di euro.

A trainare il mercato, neanche a dirlo, sono i big e fra questi svetta l’italiana Yoox Net-a-Porter, primo unicorno italiano con una capitalizzazione da 3,34 miliardi a Piazza Affari.

 

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Il miglior ecommerce di abbigliamento è una startup, Netcomm premia Lanieri (e Zalando).

La startup di Biella, che utilizza solo le migliori lane sul mercato, ha scelto l’impostazione omnichannel: vendite online o in atelier per fidelizzare i clienti

Lanieri.com come Zalando. Il primo e-commerce di abiti su misura maschili Made in Italy, si è aggiudicato il Netcomm eCommerce Award 2016, nella categoria abbigliamento e accessori a pari merito con il big delle vendite di vestiti, scarpe e borse online. Il premio è dedicato a tutti i business innovativi online che stanno scrivendo la storia dell’ecommerce in Italia. L’azienda di Biella, che ha chiuso il 2015 con una crescita del fatturato del 150%  e con un +300% nel primo trimestre 2016 rispetto all’anno precedente, raggiunge così un altro traguardo.

Vendite di prodotti di eccellenza online e in atelier

Forte di una tecnologia e una produzione al 100% italiane, Lanieri utilizza solo le migliori lane sul mercato messe a disposizione da storici produttori di eccellenza quali Reda, Loro Piana, Ermenegildo Zegna, Vitale Barberis Canonico e molti altri. L’azienda si basa, come dicevamo, su un’impostazione omnichannel, unica nel suo genere in Italia, che associa la possibilità di ordinare il proprio capo online su Lanieri.com a quella di toccare con mano tessuti ed effettuare l’ordine anche offline, in atelier o temporary shop in città selezionate. Oggi è presente a Milano, Roma, Torino e a breve Bologna, Monaco di Baviera, Parigi ed altri centri che saranno annunciati nei prossimi mesi. Secondo i dati diffusi da McKinsey durante l’ultima edizione del Netcomm eCommerce Forum, il mercato della moda e del lusso mondiale crescono del 7% offline e del 27 %  online; se il 68%  delle vendite in store è influenzato da un’esperienza positiva sul web, il caso di Lanieri dimostra che l’approccio omnichannel può generare una sinergia positiva anche in senso opposto, in grado di fidelizzare ancora di più l’utente ecommerce. Nel 2015 l’80 per cento dei clienti che ha effettuato un acquisto offline in atelier è tornato a comprare online. Non solo. Nell’ultimo anno la clientela Lanieri si è dimostrata molto fedele, con il 50 per cento che porta a termine un secondo acquisto, soddisfatta del prodotto e incoraggiata dalla semplicità del processo d’ordine.

«Siamo onorati di aver ottenuto il Netcomm eCommerce Award: il panorama ecommerce nel settore della moda è molto competitivo e popolato di veri e propri giganti, ma Lanieri ha saputo presidiare una nicchia – il su-misura Made in Italy – che nessun altro player, neanche all’estero, è in grado di soddisfare con gli stessi livelli di qualità, prezzo e servizio al cliente», hanno commentato Simone Maggi e Riccardo Schiavotto, co-fondatori di Lanieri.

Il 2016 è segnato per loro dalla crescita del fatturato e dall’inizio di un piano di espansione globale: «Saremo presto presenti nelle principali capitali d’Europa», hanno aggiunto i fondatori della startup.

E’ il caso di dire: una crescita importante nel canale e-commerce unita al conosciuto trionfo di uno splendido e sano Made in Italy.

Il terreno è fertile e in fase di espansione. Anche la ritardata attitudine Italiana al commercio on-line rispetto agli altri paesi sta mutando e dando segnali di grande crescita.

Di sicuro questi valori sono destinati a crescere, quanto più sarà reattiva e adeguata la risposta dell’imprenditoria dello stivale.

Quindi, non ci rimane che stare a guardare e perchè no, “cliccare”!

 

Giulia Castellani

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