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Quell’ora in meno di sonno e salute da 100 anni

Dormire fa bene ed è una attività importante del corpo umano, come nutrirsi, tenersi in forma, ecc…

Disturbi del sonno hanno riflessi immediati sulla salute e sulle normali attività quotidiane, tanto che il 22 dicembre scorso, in Italia, è stato emanato un decreto ministeriale che stabilisce che hi soffre di disturbi del sonno causati da apnee notturne non potrà più avere la patente di guida. E non si tratta di un vezzo italiano ma del recepimento di una direttiva comunitaria sulle patenti di guida. Il motivo deriva dal fatto che le apnee notturne poi fanno svegliare nel mezzo della notte chi ne soffre, anche più volte, interrompendo il normale decorso del sonno, e causando una “grave ed incoercibile sonnolenza diurna” che poi determina una “accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione”.

Senza andare a scomodare le patologie del sonno, anche le stesse abitudini quotidiane che alterano o modificano il riposo notturno, il cosiddetto ritmo “circadiano”, possono incidere poi sull’intero organismo, sia in termini positivi, sia negativi.

E tra queste rientra anche il cambio dell’ora legale, scattato circa 10 giorni fa e di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario dalla sua introduzione in Italia, datata appunto 1916 (anche se fino agli anni Sessanta è stata più volte soppressa).

Al di là della sua introduzione ai fini del risparmio energetico nazionale, circa il 50% degli italiani dichiara di soffrire forme di disagio fisico dovute al cambio dell’ora, principalmente nell’umore e nel sonno.

Secondo un’indagine del Codacons, un bambino su due evidenzia disturbi del sonno in coincidenza con il cambio dell’ora. Le variazioni della luce possono influenzare il corpo e la mente in modo profondo, amplificando le sensazioni legate a stanchezza, irritabilità e ansia.
Una soluzione efficace per compensare i disturbi immediati al cambio di ora è quella intraprendere attività rilassanti e che ci fanno stare bene, non solo cercare di dormire un po’ di più per recuperare l’ora persa.

Un consiglio che è ancor più valido per chi soffre di cardiopatie, ha problemi di obesità o insonnia, perché rischia di subire gli stessi effetti del jet lag dei viaggiatori.

Importante però è anche sapere individuare quanto tali problemi siano realmente amplificati dal cambio dell’ora e quanti no, perché in alcuni casi si potrebbe ricorrere all’uso di integratori o farmaci per ritrovare uno stato di benessere. Si tratta però di assunzioni da fare solo sotto il controllo del medico o di uno specialista

Riprogrammare correttamente il ciclo del sonno e aiutare quindi il corpo a sincronizzarsi con il cambiamento di orario può anche impiegare un po’ di tempo. E nel frattempo possono manifestarsi irritabilità, inappetenza o al contrario eccessiva fame, mal di testa e, in generale, può predominare un certo nervosismo a discapito dell’umore e quindi si può verificare una compromissione dello stato di benessere del proprio corpo.

Un rimedio facile, per nulla costoso e valido sempre, anche in molte altre circostanze, è quello di trascorrere del tempo all’aperto durante il giorno, soprattutto al mattino o comunque durante le ore di maggiore luce. La spiegazione è altrettanto semplice: la luce soprattutto quella del sole, aiuta il cervello a secernere la serotonina, considerato anche l’ormone del buonumore.

Anche alcuni cibi possono aiutare nel favorire la produzione della serotonina. Fra questi rientrano il cioccolato, ricco di zuccheri semplici e di sostanze psicoattive, le castagne, le banane, l’ananas, i fagioli verdi, i semi di girasole e gli spinaci.

E se proprio proprio anche solo seguire questi consigli potrebbe essere fonte di stress… non rimane che provare con una soluzione pratica e sbrigativa: una bella pennichella pomeridiana. Ci si sentirà a posto anche con la società che ci chiede, in nome del risparmio energetico, non tasse ma ore di sonno. Una volta ripreso, senza dover aspettare la sua restituzione nella notte tra il 29 e il 30 ottobre prossimo.

Franco Cavalli

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