La Repubblica di San Marino può a buon titolo vantare una secolare tradizione di ospitalità, diede sempre asilo a chi glie lo domandò, cosa che si verificò più volte nel corso della sua storia e in particolare della seconda guerra mondiale. Dopo l’armistizio con gli alleati, San Marino venne a trovarsi nell’ambito della Repubblica di Salò, nella zona governata dai fascisti e dominata dai Tedeschi.
In quell’epoca arrivarono in territorio migliaia e migliaia di profughi, ebrei, disertori, renitenti alla leva, quanti erano ricercati dai fascisti e dalle SS , i governanti sammarinesi dovettero dare prova di grande accortezza e prudenza nel respingere le richieste delle autorità fasciste e tedesche, che chiedevano di compiere rastrellamenti nel nostro territorio. Intanto la guerra si spostava verso nord, nell’estate del 1944 le truppe angloamericane sfondavano la Linea Gotica.
Fu allora che dalle zone vicine giunsero migliaia e migliaia di profughi, convinti che la guerra avrebbe risparmiato la neutrale Repubblica.
San Marino: Terra ospitale
Arrivavano portando con sè masserizie, animali, cercando ospitalità dov’era possibile, i più fortunati trovarono alloggio nelle gallerie della ferrovia Rimini-San Marino, altri presso privati, altri ancora in ricoveri di fortuna.
Si calcola che ben 110.000 fossero gli sfollati, di fronte ad una popolazione locale di circa 15.000 abitanti. Le autorità sammarinesi oltre che all’alloggio, dovettero provvedere al loro sostentamento e ai problemi relativi all’ordine pubblico.
Per andare incontro alle esigenze di tutti si arrivò persino alla decisione di razionare gli alimenti.
San Marino: il bombardamento
La guerra non risparmiò la pacifica Repubblica che il 26 giugno 1944 venne sottoposta ad un immotivato bombardamento da parte di aerei inglesi,che causò 63 morti ed un elevato numero di feriti. Il tragico episodio è ricordato da un monumento collocato davanti al Palazzo del Turismo “dedicato alle vittime del bombardamento del 26 giugno 1944”, si tratta di una statua in bronzo realizzata da Antonio Berti dal titolo “La Maternità”. Rappresenta una donna in fuga, vestita solo dei propri capelli e con in braccio un bambino. Avvenne poi il passaggio del fronte: i Tedeschi, quando l’incalzare delle truppe nemiche diventò insostenibile, sconfinarono nel territorio sammarinese, inseguiti da Inglesi ed Americani.
Tra il 18 e il 20 settembre del 1944 si verificarono sul suolo sammarinese furiosi combattimenti. Il 20 settembre tutta la Repubblica di San Marino, compresa la Città era in mano agli alleati.
Chiara Macina