Un film eccezionale sotto molti aspetti, crudo, feroce, vero e terribilmente violento. La storia vera dell’esploratore Hugh Glass, interpretato proprio da Di Caprio, il quale viene tradito dal compagno John Fitzgerald (Tom Hardy) a seguito dell’attacco di un orso durante una battuta di caccia. Abbandonato dai compagni che lo credono morto e sepolto, Il protagonista si ritroverà solo in una terra ostile e dovrà affrontare grandissime sofferenze per sopravvivere e vendicare il figlio, ucciso da Fitzgerald.
Di Caprio e’ strordinario. E’ l’animale uomo al pari degli altri. La sopravvivenza lo porta alle origini primordiali dell’istinto di sopravvivenza, non tergiversa, agisce, soffre, elabora e utilizza la ragione dell’animale dove la razionalità è sicuramente inferiore al puro essere.
Extremamente sottile la linea che divide uomo e bestia, in fondo “siamo tutti delle bestie” e in questo film è stata rappresentata bene. Bellissime immagini di esterne, inizialmente un fantastico piano sequenza di una battaglia tra indios e americani girato benissimo, effetti speciali fatti bene e trucco cinematografico da oscar. Il film e’ violento, molto violento. Scene di enorme tristezza e di difficile sopportazione per quanto vicini siamo alla realtà della crudezza dell’uomo e all’istinto dell’animale. Il film racconta di amore e di unione, di sopravvivenza in tutte le sue forme. L’uomo cinico e avido uccide per sopravvivenza. L’uomo buono e tranquillo uccide per sopravvivenza, e l’uomo debole e distratto muore per mano dell’uomo. La fame di potere e di conquista uccide senza regole, senza remore, senza paura, la sopravvivenza e la protezione del proprio branco portano l’uomo a uccidere senza guardare in faccia nessuno, e quindi senza regole ne remore.
Il lavoro di D Caprio è eccellente e specifico. Ha lavorato sul proprio animale interno e sul dolore fisico. Interpretare e vivere il proprio istinto senza raziocinio e lavorare sul dolore rendendolo estremamente veritiero agli occhi del pubblico e’ molto difficile. In america , per fortuna, gli attori studiano il metodo Strasberg, metodo totalmente efficace per l’interpretazione di un personaggio, e tra i vari step di studio c’è proprio il lavoro sull’animale. Riscoprire i propri istiniti reconditi e adattare quell’animale al nostro corpo alla nostra faccia , lavorare sui sensi, lavorare sul corpo, sulla postura etc etc.. poi si lavora anche sui sensoriale, e in questo caso l’attotre lavora sul dolore fidsico.
Consiglio il film ad un pubblico un po’ adulto certamente non per ragazzi.
Mi auguro nel tanto agogniato OSCAR PER Di Caprio se lo merita!