giovedì , Novembre 21 2024

Sembra ieri ma è oggi…

Sembra ieri ma è oggi…

C’era una volta un robottino

Con la pancia piena di biglie colorate due occhi scurissimi e densi e un cuore d’oro.

Aveva una particolarità: a chi gli rivolgeva una domanda, a patto che lo facesse con cuore aperto e sincero, lui regalava una risposta giusta, perfetta per il momento, illuminante, e riusciva a farlo con una tecnica ben precisa, estraeva dalla sua pancia una biglia, una delle tantissime che dimoravano in lui, se la strofinava sul cuore e come per incanto si materializzava sulla sfera la risposta, a volte una parola, altre una frase, capitava anche fosse un disegno dipinto ad acquerello, un’immagine giusta e calzante per il momento.

La sua fama era grande e da tutto il mondo accorrevano per incontrarlo, tanto che il robottino cominciava a sentirsi un po’ stanco e da un po’ di tempo le sue biglie magiche non si riproducevano più automaticamente durante il sonno, ne erano rimaste solo poche, tre per l’esattezza.

Il robottino decide di non incontrare più nessuno per un po’ e di andare al fiume a pescare.

Là non lo avrebbe trovato nessuno e non si sarebbe sentito nella spiacevole situazione di dire no a qualcuno.

Sotto lo stesso cielo del robottino viveva una bambina di nome Esmeralda aveva una particolarità si svegliava sempre con una nuova domanda, una diversa ogni giorno e trascorreva la giornata cercando di rispondere e sciogliere l’enigma, lo faceva spesso scrivendo, favole per lo più, mettendo eroi e principesse nei guai li salvava e riusciva sempre a trovare una risposta.

Un giorno una delle sue principesse rimane però bloccata in una palude, in un luogo un po’ molle fatto di sabbie mobili insidiose, lontano dal sole e dai fiori e la bambina non riesce a riportarla in salvo, non può trovare la risposta giusta e sciogliere il sortilegio.

Seguono per lei giorni difficili di paura e ansia sino a che una mattina qualcuno le racconta la storia dell’eroico robottino che conserva nella sua pancia la risposta giusta ad ogni domanda, lo cerca per giorni ma in fondo lo aveva sempre cercato sino a che non lo trova ai bordi di un piccolo stagno mentre sta pescando una carpa.

La bambina nota che ha nella pancia solo tre biglie e teme di fargliele sciupare tutte con le sue domande, decide di non farlo, allora comincia a parlare d’altro, racconta al robottino cosa le piace mangiare a colazione, di che colore è il suo abito preferito ma anche cosa le piaceva fare quando era molto piccola, il rumore del mare ascoltato mettendosi una conchiglia all’orecchio, la prima volta che è riuscita ad andare in bicicletta senza le rotelle, come si è sentita quando ha visto una stella luminosa in cielo, il giorno in cui ha scoperto che le lacrime hanno il sapore di una mollica di pane, cosa la spaventa, cosa la fa brillare, durante la conversazione il robottino  ricorda un’abilità che pensava di avere smarrito: si ricorda di sé e comincia a sfogliare i petali della sua narrazione, a ogni racconto una nuova biglia di vetro magica e colorata si aggiunge nella sua pancina alle tre che erano rimaste, sino a che il suo scrigno del tesoro si riempie  nuovamente.

Ora ha tante biglie e può rispondere alle domande della bambina: a quella per salvare la principessa e a tante altre, ma Esmeralda si accorge di una cosa, in quel pomeriggio bellissimo di racconti cuore a cuore la sua mente curiosa si è finalmente placata e non ha più bisogno di fare domande, prende anche lei una canna da pesca e si  siede vicino al robottino, dove ancora oggi pescano pesci che subito liberano in acqua e chiacchierano felici e leggeri

…Sembra ieri ma è oggi.

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