venerdì , Novembre 22 2024

Christian De Sica sul Titano ne fa tremare il cuore

Christian De Sica sul Titano ne fa tremare il cuore

Sabato 17 febbraio l’attore Christian De Sica è stato insignito dal Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura di San Marino, Andrea Belluzzi, alla presenza del Segretario di Stato per la Sanità Mariella Mularoni dell’Onorificenza di Sant’Agata con il grado di Commendatore.

“In tanti mi fermano per strada e mi chiamano zio”..ciao zio! Ah bello!E’ una cosa che mi riempie sempre di gioia”.

E’ stata uno dei primi aneddoti che ha raccontato l’attore durante l’incontro che ha preceduto la consegna dell’onorificenza.

Più di cinquant’anni di vita spesa sul set, impegnato nei cinepanettoni che ogni anno hanno fatto ridere gli italiani, in commedie leggere e in altre più impegnate, senza mai rinnegare nulla anzi sottolineandone opportunità e valore aggiunto “E’ grazie alle commedie più leggere che poi sono arrivate le opportunità in ruoli più impegnati , in generale hanno garantito al cinema risorse per investire in film d’autore, comunque in molte di quelle pellicole è tratteggiata in maniera molto precisa e fedele la rappresentazione di un italiano, degli esponenti di certe classi sociali, di alcune figure ben reali”.

Un premio che ha una delle proprie ragioni in un film recentemente interpretato da De Sica e che il 24 febbraio sarà trasmesso al Concordia “I limoni d’inverno”, la pellicola racconta in maniera suggestiva e poetica un amore platonico, che illumina la vita intrisa di solitudine dei due protagonisti. Sullo sfondo, a fare da cornice alla storia, la patologia neurodegenerativa da cui è affetto Pietro Lorenzi, interpretato da De Sica.

Un contributo importante alla realizzazione del film “I limoni d’inverno” è stato dato dall’Iss e in particolare dal reparto di Neurologia, che ha fornito la sua esperienza sull’Alzheimer, tema principale del film, al fine da renderla nella maniera più realistica possibile. Importante l’apporto dell’Asspic, per la narrazione della malattia dal punto di vista delle dinamiche familiari che si vengono a creare.

Non è la prima volta che l’attore romano arriva sul Titano, aveva a 12 anni accompagnato il padre Vittorio De Sica, che fu il protagonista assieme ad Anna Magnani del film “Lo sconosciuto di San Marino”.

L’impressione che si ha ascoltandolo parlare o guardandolo muoversi con eleganza, grande educazione e disinvoltura è di essere di fronte a un Signore dai modi gentili e dall’animo grande, ma anche di essere dinnanzi  a uno di famiglia, ha veramente accompagnato la nostra vita per decenni, strappandoci una risata, promuovendo qualche riflessione dolce o amara o semplicemente alleggerendo con le sue battute una serata storta, come uno zio sempre pronto a raccontare aneddoti divertenti, regalare un po’ di saggezza o dare una pacca sulla spalla.

Un attore che accompagna un po’ la vita delle famiglie, nonni genitori e figli: tutti lo conoscono, come avviene per le persone di famiglia che ci accompagnano lungo tutta l’esistenza l’impressione è che non cambi mai, perché il cambiamento è progressivo e graduale negli occhi di chi si frequenta da sempre.

In pochi non ricordano le battute celebri dei cinepanettoni “Delicatissimo!”, ma anche le riflessioni legate a film diversi come “Il figlio più piccolo”, diretto dal regista Pupi Avati De Sica dà vita al personaggio di  Luciano Baietti un piccolo imprenditore scaltro e ambizioso che nel giorno stesso in cui sposa la donna da cui ha avuto due figli, scompare assieme a un eccentrico contabile appena uscito da seminario, portando con sé la proprietà di tutti i beni immobili. Dopo circa diciotto anni in grandi difficoltà economiche ritorna nella vita della moglie e dei figli, in particolare di quello minore sempre pronto a regalargli la sua fiducia.

La fine del film ci regala questa verità :…Ce l’avevamo quasi fatta...Solo che nella vita “quasi” non basta mai.

Anna Chiara Macina

About Redazione

Prova anche

Un viaggio in ascensore

Un viaggio in ascensore Ci sono frasi sentite, sussurrate, captate che ci restano dentro e …