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Cena di classe 3B vintage

Cena di classe delle medie 32 anni dopo la fine del triennio: un tuffo nel passato o un atto di coraggio?

 

A cose fatte posso dire: un’incredibile iniezione di energia e allegria pura

La cosa era partita un pò in sordina, con un gruppo su facebook tra ex compagni delle medie e l’invito a rivedersi per una cena, in una data e luogo da decidere.

Poi i più decisi del gruppo hanno stabilito data e luogo: 26 ottobre ore 8.15 al ristorante Beccafico in Città, proprio come alle medie…

anni che non ricordo come i più belli della vita anzi…devo faticare non poco per trovare qualcosa di davvero piacevole da raccontare ai miei figli.

Anni di ciccia e brufoli, il corpo che cambia a un ritmo velocissimo non seguito sempre dallo spirito, l’anima divisa tra la voglia di diventare grandi e il desiderio di restare piccoli per sempre. Anni che hanno certificato a suon di sonore insufficienze la mia totale inettitudine ai numeri e al disegno tecnico, ma anche quelli che mi hanno rivelato cosa volevo fare: il tema in classe tutti i giorni, scrivere!

Anni in cui ho scoperto la mia dimensione di amicizia: intima, totale, a due.

Ricordo ancora le parole usate dalla mia migliore amica di allora per descrivere il suo concetto di felicità in un tema “brevi attimi di gioia che vengono scambiati per felicità”, una riflessione profondissima che ancora oggi mi ispira nel profondo.

E’ vivo più che mai nel mio cuore il pensiero per una persona che non c’è più: Rossana Rossini, la mia Prof di Lettere che un giorno mi ha detto “Sono sicura che tu sei una grandissima sognatrice e hai tanti sogni, un giorno vorrei tu me li raccontassi”. Mi ha fatto sentire compresa e meno “strana” mi ha davvero allargato il cuore. Non la dimenticherò mai. In quegli anni penso che strani si sentano tutti, oggi come ieri e anche domani, nè carne nè pesce, in cerca di se stessi, ci si omologa alla moda o fanno esperimenti azzardati come facevo io. Mai dimenticherò un look di quegli anni: jeans neri, scarpe Vans, una maglietta rossa a collo alto, camicia a righe viola e bianche, bretelle rosse, spilla a forma di mela dello stesso colore.

Capelli sulle spalle, frangia fin sotto gli occhi in certi anni, ciuffo bombato con la lacca in altri.

Le canzoni di Baglioni e Alba chiara di Vasco, il walkman sempre alle orecchie, le chiacchierate con le amiche al telefono con il filo, il settimanale “Cioè” sul comodino, il cinema la domenica pomeriggio.

Ora vado a prepararmi per la cena, ben attenta a evitare bretelle rosse e jeans neri.

Sono tornata da questa rimpatriata con una gioia assoluta e un senso di divertimento incredibile.

Perchè abbiamo aspettato così tanto per rivederci?

Il tempo è stato davvero gentile con i miei amici, belli come allora, forse di più e soprattutto belle persone.

Una serata con poco “amarcord”, ho scoperto che tutti ci sentivamo un pò strani e tanta attenzione e voglia di raccontarsi e ascoltarsi.

Nessun “ma tu cosa fai?” molti “ma tu chi sei?” “Come stai?”

Ho due figli piccoli e dormo poco”

“Ho due figli grandi e corro come una matta ancora”

“Non ho figli e va bene così”

E tanto altro ancora…

La vita ha mille bellissime sfumature e ieri sera ne abbiamo accarezzate moltissime.

Grazie amici!

 

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